Come Ferrari ha ottimizzato l’ibrido e il bilanciamento posteriore della SF-24 EVO per il GP di Monaco, i miglioramenti.
Il GP di Monaco rappresenta una sfida unica per tutte le scuderie di F1. Ferrari, dopo un weekend non ottimale, ha lavorato intensamente per migliorare le prestazioni della SF-24 EVO, soprattutto nella gestione dell’ibrido e del bilanciamento posteriore.
Ottimizzazione della potenza ibrida
Ferrari ha riscontrato alcune difficoltà nel competere con Red Bull e McLaren in termini di velocità. La differenza di performance è legata alla potenza erogata dalla power unit 066/12, con una strategia di erogazione della potenza elettrica diversa rispetto ai principali competitor. L’obiettivo di Ferrari è ottimizzare i picchi di erogazione nelle fasi di uscita dalle curve lente, migliorando così la trazione, uno dei punti deboli della SF-24 EVO.
Durante il GP di Imola, la SF-24 EVO ha mostrato un comportamento migliorato nei tratti veloci man mano che il serbatoio si svuotava. Questo è dovuto all’uso di elementi torsionali a rigidezza minore, permettendo un maggiore angolo di rollio e migliorando la stabilità aerodinamica. A Monaco, la Ferrari dovrà massimizzare il carico aerodinamico e spostare il bilanciamento meccanico verso il posteriore per affrontare al meglio il circuito cittadino.
Strategia di sospensione e aerodinamica
Il circuito di Monaco, con i suoi bump e curve strette, richiede un setup particolare. Ferrari ha implementato una sospensione con rigidità minore, che permette un movimento continuo del fondo vettura nello spazio tridimensionale. Questo setup è fondamentale per gestire le variazioni di ride height e mantenere la stabilità aerodinamica.
A Imola, un bilanciamento spostato verso il posteriore ha dato buoni risultati, segno positivo per Monaco. Qui, Ferrari introdurrà una specifica di ala posteriore ad alto carico per migliorare la downforce. La strategia ibrida sarà fondamentale per affrontare le curve critiche del tracciato, ottimizzando la velocità verso il tunnel e nel settore finale.
Monaco impone sfide particolari anche per le gomme. Le basse velocità medie e il layout del circuito portano a temperature inferiori sull’anteriore, con una più lenta attivazione delle mescole. Il retrotreno, invece, tende a surriscaldarsi rapidamente nei punti di trazione.
Ferrari ha sviluppato un setup specifico per “scaldare” l’anteriore e migliorare la “friction” richiesta. Al retrotreno, la SF-24 EVO ha mostrato una propensione ai micro pattinamenti, fenomeno che sarà cruciale gestire durante il GP di Monaco. La strategia di warm-up sarà determinante per evitare lo sbilanciamento termico, fondamentale per ottenere un buon risultato in qualifica e gara.
Ferrari arriva a Monaco con diverse ottimizzazioni sulla SF-24 EVO. La gestione della potenza ibrida, unita ad un setup sospensivo e aerodinamico specifico, potrà dare vantaggi significativi. La chiave sarà mantenere l’equilibrio termico delle gomme e ottimizzare ogni dettaglio per affrontare al meglio il circuito cittadino più iconico della F1.