Bruno Vespa critica le accuse di fascismo rivolte a Trump e svela come l’elezione potrebbe rafforzare il ruolo di Giorgia Meloni.
Bruno Vespa, ospite del programma televisivo L’Aria che tira, ha commentato la tendenza a etichettare Trump con termini come “fascista” e prevede come l’elezione del Tycoon possa andare a rafforzare la premier Giorgia Meloni.
Il vantaggio per la leadership di Giorgia Meloni
Durante la puntata de L’Aria che tira, come riportato da Il Tempo, si è parlato anche dell’ondata nazionalista e conservatrice in Europa. Rappresentata da figure come Viktor Orban in Ungheria.
David Parenzo, conduttore del programma, ha notato che Budapest sta diventando un polo di riferimento per il nazionalismo europeo.
Bruno Vespa ha chiarito la sua posizione, affermando: “Quella di Orban è un’ala estrema“. A questo punto, il giornalista e conduttore di Porta a Porta ha introdotto una riflessione sull’attuale premier Giorgia Meloni.
In merito proprio al ritorno di Donald Trump, sembrerebbe che il voto statunitense possa rafforzare il suo ruolo come intermediario tra gli Stati Uniti e l’Europa.
Secondo Vespa: “Giorgia Meloni, per come sono andate le cose, diventa un punto di equilibrio e di raccordo tra gli Stati Uniti e l’Europa“.
Con la sua leadership, la premier italiana e leader di FdI potrebbe riuscire a costruire ponti diplomatici laddove: “Tutto il resto dell’Europa democratica sta messa male“.
Trump è fascista? L’intervento di Bruno Vespa
Durante l’intervista, Bruno Vespa ha anche respinto con fermezza l’etichetta di fascismo associata al fenomeno Trump.
“Mi pare improprio. Donald Trump, fino a prova contraria, ha vinto democraticamente le elezioni,” ha affermato, evidenziando che, benché il leader statunitense possa avere un’ideologia autoritaria, è stato scelto attraverso il voto popolare.
Il noto giornalista e conduttore ha sottolineato che anche figure storiche come Hitler e Mussolini giunsero al potere democraticamente. Ma ha comunque dichiarato “assurdo” parlare di fascismo in questo caso.