Confronto al telefono tra Scholz e Putin: la Germania chiede una pace duratura per l’Ucraina mentre aumentano le tensioni con Kiev.
Dopo due anni di silenzio diretto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avuto una lunga conversazione al telefono con il presidente russo Vladimir Putin.
La telefonata, come riportato da Fanpage.it, è stata il risultato di settimane di preparazione e coordinamento con gli alleati del G7, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
L’obiettivo dichiarato del cancelliere era chiaro: esortare il capo del Cremlino a ritirare le truppe russe dall’Ucraina e iniziare un percorso verso una “pace giusta e duratura“.
Le richieste di Scholz e la risposta di Putin
Durante il colloquio, Scholz ha ribadito il sostegno tedesco all’Ucraina, affermando che Berlino continuerà a sostenere Kiev nella sua difesa contro l’aggressione russa per tutto il tempo necessario.
“La Germania – ha sottolineato il cancelliere – espresso preoccupazione per il presunto dispiegamento di militari nordcoreani in Russia“. Il leader tedesco ha avvertito che ciò potrebbe comportare: “Una significativa escalation e espansione del conflitto“.
Dal canto suo, Putin ha risposto che ogni eventuale accordo di pace dovrà riflettere le “nuove realtà territoriali“, facendo riferimento alle regioni ucraine annesse illegalmente dalla Russia. Una posizione che continua a rappresentare un ostacolo significativo per l’avvio di negoziati concreti.
La reazione ucraina e l’aumento della tensione
Non si è fatta attendere la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha criticato la telefonata tra Scholz e Putin, definendola un errore strategico.
Questa conversazione: “Aiuterà il presidente russo a ridurre il suo isolamento e, in ultima analisi, a far proseguire la guerra in Ucraina“, ha dichiarato Zelensky.
Le relazioni tra il leader di Kiev e quello tedesco sono da tempo caratterizzate da attriti. Il leader tedesco si è mostrato freddo nei confronti del cosiddetto “Piano per la vittoria” proposto da Kiev, ribadendo che è compito della Germania prevenire un’escalation.
A conferma di questa posizione, Berlino ha rifiutato di fornire armi a lungo raggio, come i missili Taurus, e ha frenato sull’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO.