Dopo quanti anni si prescrive il bollo auto non pagato, i termini di legge, come verificare la prescrizione e cosa fare in caso di notifiche.
Il bollo auto, una tassa obbligatoria per i proprietari di veicoli, può cadere in prescrizione se non viene richiesto il pagamento entro un certo termine. Sapere quando si prescrive il bollo auto non pagato è fondamentale per evitare addebiti ingiustificati o errori da parte degli enti preposti.
La legge italiana stabilisce una prescrizione di tre anni per il bollo auto, ma esistono eccezioni e dettagli da considerare. Di seguito analizziamo i tempi, gli atti interruttivi e le differenze regionali per questa tassa.
Quando si prescrive il bollo auto
La prescrizione del bollo auto è regolata dall’articolo 2946 del Codice Civile, che definisce i termini per le obbligazioni tributarie. Il calcolo parte dal 1° gennaio dell’anno successivo alla scadenza del pagamento, con un termine ultimo fissato al 31 dicembre del terzo anno.
Ad esempio, per un bollo auto dovuto nel 2020, il termine di prescrizione scade il 31 dicembre 2023, a meno che non siano stati notificati atti interruttivi. In caso di notifiche tardive o di assenza di comunicazioni ufficiali, l’importo non è più esigibile.
Gli enti regionali possono interrompere la prescrizione con notifiche formali. Tra gli atti interruttivi rientrano:
- Avvisi di accertamento;
- Cartelle esattoriali;
- Intimazioni di pagamento;
- Preavvisi di fermo o pignoramento.
Ogni notifica valida riavvia il conteggio della prescrizione, che riparte dal momento della comunicazione.
Eccezioni regionali e differenze tra prescrizione e decadenza
Un’eccezione significativa riguarda il Piemonte, dove il bollo auto si prescrive in cinque anni anziché tre. Questa particolarità deriva da normative locali che estendono il periodo per l’esigibilità della tassa.
Prescrizione e decadenza: differenze principali
- Prescrizione: termine entro cui il credito tributario può essere richiesto. Si interrompe con atti interruttivi.
- Decadenza: periodo entro il quale l’ente deve notificare la prima richiesta di pagamento. Una volta superato, l’atto è nullo e non sanabile.
Come verificare la prescrizione
Per sapere se è prescritto, occorre controllare la data di scadenza del pagamento e verificare l’eventuale ricezione di notifiche nei tre anni successivi. In caso di mancato rispetto dei termini da parte degli enti, è possibile presentare ricorso presso la Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.
Essere informati sui tempi di prescrizione consente di evitare richieste indebite e di risparmiare inutili spese.