Omicidio Liliana Resinivoch: la cugina Silvia parla della botola a casa di Claudio Sterpin e critica nuovamente Sebastiano Visintin.
Le recenti rivelazioni su una presunta “botola nascosta” trovata nella casa di Claudio Sterpin, l’amico speciale di Liliana Resinovich, ha suscitato la reazione da parte della cugina della vittima.
A intervenire pubblicamente è Silvia, come riportato da Fanpage.it, che in un’intervista a Storie Italiane non ha risparmiato critiche: “Ci stiamo dimenticando che è morta una donna, è lei la parte lesa, non noi“.
La cugina di Liliana Resinovich: la botola a casa di Claudio Sterpin
Particolarmente aspre le critiche rivolte alla recente “scoperta” della botola nella casa di Claudio Sterpin. “Hanno tirato fuori le botole di Claudio, ma non si vergognano? Fanno quel trabocchetto a un uomo di 85 anni che si è fatto due settimane di ospedale? Le ho anche io le botole a casa mia, le vengano a vedere“, ha tuonato Silvia.
Nonostante le sue parole dure, la cugina di Liliana Resinovich nonpunta il dito contro Sebastiano Visintin, marito della cugina.
Tuttavia, ritiene che l’uomo non abbia fatto tutto il possibile per chiarire i fatti, insinuando che possa sapere più di quanto abbia rivelato finora. “Io non ho mai accusato Sebastiano, dico solo che sa molte cose che non ha mai detto“, ha precisato.
Le parole di Sebastiano Visintin
Sebastiano Visintin, dal canto suo, ha risposto alle dichiarazioni della cugina di Liliana Resinovich. “Io sono sereno, non so cosa è successo a Liliana, se dovesse essere confermato che è stata aggredita per me sarà un ulteriore dolore, una ulteriore pugnalata sul mio corpo.“, ha dichiarato alle telecamere Rai.
Il marito della donna, che non è indagato per l’omicidio, ha sottolineato la difficoltà di convivere con il peso di una tragedia ancora senza risposte certe. “Noi siamo spettatori di una tragedia, di una storia che stiamo vivendo, purtroppo siamo spettatori“, ha concluso.