La misteriosa morte di Alex Marangon dopo un rito sciamanico solleva dubbi: la famiglia delle pesanti accuse.
Alex Marangon, il 26enne trovato senza vita il 2 luglio scorso dopo un presunto rito sciamanico nell’ex abbazia di Vidor, continua a sollevare dubbi e polemiche soprattutto da parte della famiglia.
Secondo le dichiarazioni del padre e della madre, come riportato da Fanpage, quella sera nell’abbazia erano presenti: “Quella sera c’era gente importante e di una certa posizione tanto che Alex era uno dei più giovani“.
Morte di Alex Marangon: il sospetto di una messinscena
La versione ufficiale inizialmente suggeriva che il giovane fosse morto per annegamento, ma i familiari rifiutano questa ipotesi. “Alex è stato ucciso con qualcosa tipo una mazza da baseball“, afferma con forza la madre Sabrina Bosser, che punta il dito contro la presunta omertà dei presenti.
“Sappiamo che c’è gente che quella sera c’era e che sa come sono andate davvero le cose, ma che non si fa avanti e non parla per paura di compromettersi a causa dell’ayahuasca, delle sostanze allucinogene e forse anche della cocaina che qualcuno potrebbe aver dato a forza a mio figlio quella sera“, raccontano
Le accuse si fanno ancora più gravi quando i genitori sottolineano le stranezze legate al ritrovamento del corpo e degli oggetti personali della vittima. “Una bella messinscena, come hanno fatto due giorni dopo facendoci ritrovare il materassino di Alex con tutto buttato sopra alla rinfusa: non era da lui“.
Secondo i genitori, le persone che hanno ucciso il figlio: “Pensavano che noi genitori non sapessimo nulla. Invece Alex, anche tramite sua sorella Giada, ci raccontava tutto“.
Le indagini troppo lente e mancanza di prove
Al centro delle critiche mosse dalla famiglia, aggiunge Fanpage, c’è la gestione iniziale delle indagini. “L’abbazia non è stata sigillata, non è stata chiamata la scientifica per raccogliere ed esaminare eventuali prove (…)” denunciano i genitori.
I familiari di Alex Marangon esprimono amarezza per il tempo perso dalle autorità, che avrebbe potuto essere cruciale per scoprire la verità. “Non sono state trattenute le persone, quelle poche che quella mattina erano forse ancora recuperabili perché erano scappati tutti“, concludono.
