Scene di violenza nel Parlamento della Serbia: l’opposizione lancia fumogeni, scoppia una rissa e tre deputati restano feriti.
Nelle ultime settimane, la Serbia è stata teatro di crescenti tensioni politiche e sociali in Parlamento. Le proteste contro la corruzione e la richiesta di riforme strutturali hanno mobilitato migliaia di cittadini, in particolare studenti, che hanno manifestato nelle principali città del paese. Questo clima di insoddisfazione generale ha trovato eco anche all’interno delle istituzioni governative, culminando in eventi drammatici.

Tensioni crescenti e richieste di cambiamento
Il malcontento popolare ha radici profonde. La percezione diffusa di una corruzione dilagante e la mancanza di trasparenza nelle istituzioni hanno alimentato le proteste. Gli studenti, in particolare, hanno giocato un ruolo centrale, organizzando manifestazioni pacifiche per chiedere un futuro più equo e giusto. Le loro richieste si sono estese oltre l’ambito accademico, toccando temi come la giustizia sociale e la necessità di riforme politiche.
La risposta delle istituzioni e l’escalation delle tensioni
In risposta alle crescenti pressioni, il governo ha tentato di avviare un dialogo con i manifestanti, proponendo alcune riforme. Tuttavia, queste iniziative sono state percepite come insufficienti e tardive. All’interno del Parlamento, le discussioni si sono fatte sempre più accese, con l’opposizione che ha criticato duramente l’operato dell’esecutivo, accusandolo di non affrontare adeguatamente le problematiche sollevate dalla popolazione.
Il culmine di queste tensioni si è verificato durante una sessione parlamentare particolarmente turbolenta. I deputati dell’opposizione, in segno di protesta, hanno interrotto i lavori lanciando fumogeni e inscenando una rissa nell’aula. Questo gesto estremo ha portato al ferimento di tre parlamentari, tra cui la deputata Jasmina Obradovic, che ha perso conoscenza ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Le immagini dell’accaduto, diffuse rapidamente sui social media, hanno suscitato sconcerto e indignazione sia a livello nazionale che internazionale.
La presidente del Parlamento, Ana Brnabic, ha condannato fermamente l’azione dell’opposizione, definendola un atto di “terrorismo politico” e sottolineando la necessità di mantenere l’ordine democratico nel paese. Nonostante l’accaduto, la sessione parlamentare è proseguita, evidenziando la volontà delle istituzioni di non cedere alle pressioni e di continuare il proprio lavoro legislativo.
Questo episodio rappresenta un momento critico nella storia politica recente della Serbia, evidenziando le profonde divisioni esistenti e la necessità di un dialogo costruttivo per superare le attuali difficoltà.
Chaos in the Serbian 🇷🇸 parliament this morning. pic.twitter.com/IQO3zpPQ3L
— Based Serbia (@SerbiaBased) March 4, 2025