La premier Giorgia Meloni adotta un approccio cauto riguardo all’accordo con Starlink, nonostante l’entusiasmo di Matteo Salvini.
Nel panorama delle telecomunicazioni satellitari, l’Italia sta valutando diverse opzioni per potenziare le proprie infrastrutture, ma per Giorgia Meloni la questione non sembra essere urgente. Tra queste, spicca Starlink, la rete di satelliti a bassa orbita gestita da Elon Musk, che promette una copertura globale e connessioni ad alta velocità. Il vicepremier Matteo Salvini ha manifestato un forte interesse per una collaborazione con Starlink, vedendo in essa un’opportunità per migliorare la sicurezza nazionale e l’efficienza delle comunicazioni governative.

Il contesto internazionale e le alternative europee
La crescente tensione geopolitica e la necessità di garantire comunicazioni sicure hanno spinto molti Paesi a cercare soluzioni affidabili. In Europa, si discute della creazione di una costellazione satellitare comune, ma la sua realizzazione completa non è prevista prima del 2030. Nel frattempo, aziende come la francese Eutelsat stanno emergendo come possibili alternative a Starlink, offrendo servizi simili con una prospettiva più europea.
Tuttavia, alcuni esponenti del governo italiano, tra cui Salvini, esprimono scetticismo riguardo a queste soluzioni, sottolineando la superiorità tecnologica di Starlink, che conta circa 6.700 satelliti attivi rispetto ai 600 di Eutelsat. Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha evidenziato che «Starlink è un sistema satellitare che serve a portare connessioni in maniera capillare, ma non è che i sistemi alternativi non esistano, anche se meno sviluppati».
Le preoccupazioni interne e la posizione di Giorgia Meloni
Nonostante l’entusiasmo di Salvini, all’interno del governo e tra le forze politiche italiane emergono preoccupazioni riguardo a una possibile collaborazione con Starlink. La premier Giorgia Meloni adotta un approccio cauto. Pur riconoscendo l’importanza di potenziare le infrastrutture satellitari italiane, Meloni sottolinea che il dossier Starlink non è attualmente una priorità per il governo.
Fonti vicine a Palazzo Chigi indicano che la premier intende valutare tutte le opzioni disponibili con attenzione, evitando di farsi influenzare da pressioni esterne o da entusiasmi non ponderati. «Tutto sarà valutato a tempo opportuno», affermano da ambienti governativi, ribadendo che al momento non ci sono interlocuzioni formali con Starlink o con aziende concorrenti.
Inoltre, Meloni è consapevole delle implicazioni geopolitiche di una collaborazione con una società statunitense, soprattutto in un momento di tensioni internazionali crescenti. Il dibattito si inserisce in un quadro più ampio, che riguarda anche il ruolo dell’Italia nella Difesa comune europea. Su questo tema, Piantedosi ha dichiarato: «Il mondo sta cambiando e dobbiamo marcare una nostra autosufficienza anche dall’America. Al di là del termine, riarmo o Difesa comune, non vedo il piano in maniera ideologicamente negativa».
La strategia di Meloni e le prospettive future
In vista delle comunicazioni alle Camere previste per il 18 marzo, Meloni dovrà affrontare le diverse posizioni all’interno della maggioranza e dell’opposizione riguardo al futuro delle comunicazioni satellitari italiane. La sua strategia sembra orientata a mantenere una posizione equilibrata, valutando con attenzione le implicazioni di ogni scelta e privilegiando soluzioni che garantiscano la sicurezza nazionale senza compromettere l’autonomia strategica del Paese.
Anche tra i leghisti, molti restano convinti che il cambio di paradigma mondiale debba essere valorizzato. «Le cose stanno andando come abbiamo sempre detto noi. Ed è normale che Matteo voglia cogliere i frutti del posizionamento», ha dichiarato un deputato della Lega. Un altro parlamentare ha aggiunto: «Ma a voi giornalisti pare normale che dopo secoli che diciamo no all’austerità adesso ci si venga a dire che si spenderanno 800 miliardi in armi? E noi dovremmo stare zitti?». Come riportato da roma.corriere.it
All’interno della maggioranza, le tensioni restano evidenti. Se da un lato Forza Italia e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si mostrano più cauti, dall’altro Salvini continua a spingere affinché l’Italia prenda una decisione favorevole a Starlink. Giorgetti, infatti, ha messo in guardia da un piano di riarmo che rischia di essere «frettoloso e senza logica», e secondo alcuni questa posizione è stata accolta con soddisfazione dallo stesso Salvini.
La decisione finale sul famoso dossier Starlink rappresenterà un banco di prova per la coesione del governo e per la capacità dell’Italia di navigare tra le diverse pressioni internazionali, assicurando al contempo il miglior interesse per la nazione.