Il riarmo dell’Europa, la situazione in Ucraina e i dazi di Trump: Gianfranco Fini ha detto la sua sul come bisogna agire.
La questione Ucraina e il riarmo dell’Europa stanno portando tensioni anche tra la Meloni ed esponenti di Governo. La vicenda ha trovato in queste ore un importante commento da parte di Gianfranco Fini, intervenuto ad ‘Agorà’, su Rai 3. Il noto volto politico ha detto la sua in modo diretto anche sui dazi di Trump e la posizione della Russia di Putin sulla tregua del conflitto in Ucraina.

Fini e la difesa dell’Europa
Intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai 3, Gianfranco Fini ha subito detto la sua sul riarmo dell’Europa. In questo senso, facendo riferimento alle tensioni nel Pd e in generale alle posizioni politiche, l’uomo ha spiegato: “Capisco chi a sinistra dice no alle armi ma vogliamo un’Europa più forte. Ma come la difendi l’Europa, con i fiori? Per difendersi ci vogliono le armi, è difficile dirlo ma è la verità”.
L’elogio alla Meloni
Parlando di Ucraina e dei rapporti tra i vari leader, Fini ha elogiato la Premier Meloni: “Noi siamo dove dovevamo essere e dove siamo sempre stati. Si può dire tutto del governo Meloni ma non ha avuto esitazioni a dire sto con l’Occidente e con il popolo ucraino e ha sempre detto non possiamo contribuire a rendere più distanti le sponde dell’Atlantico”.
E ancora: “Qualcuno ha ironizzato su questo, ha detto Meloni crede di fare il pontiere, ma lei ritiene che l’Italia debba fare quel che può per tenere insieme il doveroso appoggio al popolo ucraino senza dare l’impressione agli Stati Uniti di voler recidere un legame storico“.
Trump, dazi e Putin
Tra i vari passaggi dell’intervento di Fini non è mancato un commento sui dazi di Trump e la risposta dell’Europa: “Ha risposto per le rime e ha fatto l’unica cosa che si può fare. Anche perché Trump un giorno dice una cosa e il giorno dopo non sempre dice la medesima cosa”.
Sul conflitto tra Ucraina e Russia, poi, l’ex politico ha spiegato che secondo lui Putin “mente sapendo di mentire, non si può dire ‘invado l’Ucraina per denazificarla’. Si tratta esclusivamente di una volontà, che c’è ancora, di allargare la sfera di influenza di Mosca in particolar modo verso quegli Stati che un tempo facevano parte dell’Unione sovietica”, ha detto Fini concludendo il suo intervento.