Il giornalista Vittorio Feltri ha sempre sostenuto l’innocenza di Alberto Stasi per quanto riguarda il delitto di Garlasco e la morte di Chiara Poggi.
Ha sempre parlato in positivo di Alberto Stasi sostenendo la sua innocenza sul caso della morte di Chiara Poggi. Ora, Vittorio Feltri ha raccontato persino di alcuni pranzi con l’uomo accusato di essere l’assassino nel delitto di Garlasco. Il giornalista ha affrontato l’argomento presentando il suo primo libro di cucina ma anche alla trasmissione ‘Quarta Repubblica’, su Rete 4.

Feltri racconta i pranzi con Alberto Stasi
Parlando a Cook, del Corriere della Sera, Vittorio Feltri ha avuto alcuni passaggi anche sul delitto di Garlasco ed in particolare su Alberto Stasi, in carcere con l’accusa di aver ucciso Chiara Poggi. Il giornalista, che si è sempre detto convinto dell’innocenza di Stasi, ha raccontato di aver frequentato l’uomo e di averlo in più occasioni invitato a pranzo.
“Alberto Stasi, quello che è considerato l’assassino di Chiara Poggi e non lo è, un paio di volte al mese lo porto a ‘Il Baretto’ di Milano. Lui può uscire dal carcere di giorno perché lavora come contabile in un’azienda”, ha detto Feltri. “Quando accadde il fatto, ero il direttore di Libero, mi resi subito conto che con il delitto non c’entrava niente. Come andrà a finire? Intanto ormai questo ragazzo tra poco uscirà per fine pena. Certo gli piacerebbe che venisse riconosciuta la sua innocenza. Comunque, io ho sempre scritto di lui, anche prima delle recenti notizie. Perciò lo invito a pranzo a ‘Il Baretto’, è la mia seconda casa”.
Il delitto di Garlasco e l’innocenza di Stasi
Intervenuto, invece, in televisione a ‘Quarta Repubblica‘, Feltri ha commentato sul delitto di Garlasco e la sua posizione su Stasi: “L’ultima volta l’ho visto 15 giorni fa, ancora non sapeva della riapertura del caso, ancora non era stata acclarata. Stasi nel primo processo fu assolto, in appello fu assolto. La Cassazione, invece, lo ha fatto condannare, quindi vuol dire che i giudici hanno dato degli imbecilli a quelli di primo e secondo grado e questa mi è sembrata una follia”.
Passaggio anche sulle prove: “Per quanto riguarda le prove, io non ne ho mai vista una. Solo deduzioni, solo ragionamenti arzigogolati, il povero Stasi è stato condannato in quella maniera lì, dopo tre gradi di giudizio, una cosa schifosa. Questo denota che la magistratura nostra, per l’amor di dio fa il suo lavoro e non lo neghiamo, però qualche volta lavora con i piedi e fra l’altro non vuole mai che si riformi, proprio perché sanno che così non pagheranno mai per i propri errori”.
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— Quarta Repubblica (@QRepubblica) March 17, 2025