Mario Draghi in Senato: le parole su Trump
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Mario Draghi in Senato: le parole su Trump e la sicurezza

Mario Draghi

Mario Draghi in Senato avverte: la sicurezza dell’UE è minacciata dal cambio di rotta negli USA. I dettagli.

L’Unione Europea si trova oggi davanti a una serie di sfide cruciali per il proprio futuro economico e strategico, questo lo sa anche l’ex premier Mario Draghi. La necessità di un rilancio competitivo è ormai evidente, ma per farlo servono misure concrete e una visione a lungo termine. Da tempo, le istituzioni europee discutono delle aree su cui intervenire per garantire una crescita sostenibile e una maggiore indipendenza dagli altri attori globali.

Nel cuore di questo dibattito emergono tre priorità fondamentali: innovazione, decarbonizzazione e Difesa. La trasformazione digitale e tecnologica rappresenta un punto chiave per mantenere la competitività nei mercati globali, mentre la transizione ecologica è diventata un obbligo non solo ambientale ma anche economico. Infine, il tema della sicurezza si fa sempre più pressante, soprattutto in un’epoca segnata da instabilità geopolitiche e dalla necessità di un’Europa più autonoma nelle proprie strategie di Difesa.

Mario Draghi
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Il monito di Draghi: “L’Europa è più sola”

Proprio su questi temi è intervenuto Mario Draghi, consulente speciale della Commissione Europea, che oggi ha presentato il suo rapporto davanti alle Commissioni Affari Europei, Bilancio e Attività Produttive di Camera e Senato. Durante la sua audizione, l’ex presidente della BCE ha messo in evidenza i rischi legati ai recenti sviluppi politici internazionali, con un particolare riferimento agli Stati Uniti.

“La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”, ha dichiarato Draghi, facendo riferimento alla possibile svolta isolazionista dell’amministrazione Trump. Se gli Stati Uniti dovessero ridimensionare il loro impegno nella NATO e nel sostegno all’Europa, il Vecchio Continente si troverebbe esposto a nuove minacce, con meno tempo per organizzare una risposta efficace.

L’ex premier ha poi evidenziato un’altra grande criticità per la competitività europea: il costo dell’energia. “Costi dell’energia così alti pongono le aziende – europee e italiane in particolare – in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri” e mettono a rischio “la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell’economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita” ha affermato Draghi, sottolineando che “una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette – per imprese e famiglie”.

La posta in gioco per il futuro dell’UE

Il messaggio dell’ex premier è chiaro: l’Europa deve agire subito, investendo risorse in settori strategici per non perdere terreno nei confronti delle altre potenze globali. Il rischio di un’Europa isolata e meno competitiva è sempre più concreto, e le decisioni dei prossimi mesi saranno determinanti per il futuro del continente.

Nel frattempo, il dibattito politico italiano è acceso: l’intervento di Draghi è seguito da vicino anche dalla maggioranza, con la premier Giorgia Meloni che oggi stesso interverrà in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo. Il confronto tra queste due visioni potrebbe definire il ruolo dell’Italia nelle sfide che attendono l’Unione nei prossimi anni.

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ultimo aggiornamento: 18 Marzo 2025 12:07

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