Ponte di Messina, il presidente Sergio Mattarella “boccia” la norma voluta da Matteo Salvini: il retroscena.
Mentre Matteo Salvini continua a “sbattere” la porta all’Europa sul piano di riarmo, la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina si scontra con Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, come riportato da Fanpage, ha promulgato il decreto Infrastrutture approvato in Consiglio dei ministri.
Ma ha escluso una norma fortemente voluta dal ministro dei Trasporti, che puntava a centralizzare i controlli antimafia sotto l’autorità del ministero dell’Interno. Una decisione che ha provocato la reazione irritata di Matteo Salvini e del suo dicastero.

I prossimi passi per il Ponte sullo Stretto di Messina
Parallelamente alla bocciatura di Sergio Mattarella, arriva un segnale positivo sul fronte tecnico: il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera definitivo al progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto. Dopo mesi di attesa per la valutazione della commissione sull’impatto ambientale, la società Stretto di Messina ha fornito la documentazione necessaria e ottenuto il parere favorevole.
Per Matteo Salvini si tratta di un “fondamentale passo in avanti“, mentre l’amministratore delegato Pietro Ciucci ha definito il risultato come un elemento che “avvicina il progetto del Ponte all’approvazione da parte del Cipess“.
Il presidente Mattarella “boccia” la legge voluta da Salvini
Il decreto Infrastrutture, approvato lunedì in Consiglio dei ministri, conteneva una norma che prevedeva di assegnare tutti i controlli antimafia a una struttura legata a un prefetto, riferibile direttamente al ministero dell’Interno. Secondo il Quirinale, questa modifica è stata introdotta all’ultimo momento, “poche ore prima della riunione” del governo, senza essere presente nella bozza inviata precedentemente al Colle.
Il presidente Sergio Mattarella ha ritenuto l’intervento non conforme al quadro normativo vigente, evidenziando che la disposizione avrebbe consentito di “derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia“, senza rafforzare realmente la legalità nei controlli. Il richiamo è stato netto: “La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina“. Il risultato è stato la cancellazione dell’articolo dal testo definitivo del decreto.
La reazione del ministero dei Trasporti non si è fatta attendere. In una nota, come riportato da Fanpage, ha parlato di “grande sorpresa e amarezza per la decisione“.