Tutti i cambiamenti che incorreranno, nel 2025, per quel che concerne la pensione minima: gli importi e i limiti di reddito stabiliti.
Arrivano nuove modifiche alla pensione minima che, come saprete, è stata introdotta con la legge n.o 638 dell’11 novembre 1983: una misura che, nel corso del tempo, ha assicurato un sostegno economico per chi percepisce una pensione inferiore alla soglia stabilita su base annuale. Scopriamo, dunque, tutti i cambiamenti che saranno attuati, in merito, nel corso de 2025, per quel che concerne i relativi importi e i limiti di reddito.
Pensione minima 2025, le soglie aggiornate e i limiti di reddito
L’importo della pensione minima è stato fissato a 603,40 euro mensili, somma che, nei fatti, può variare ogni anno in base all’inflazione, come accaduto nel 2024, quando l’importo è stato fissato a 614,77 euro, mediante una rivalutazione straordinaria.
L’integrazione al trattamento minimo spetta – però – solo a chi rientra in specifici parametri reddituali. Il pensionato, infatti, deve percepire un reddito personale annuo inferiore al doppio del minimo stabilito, mentre per i coniugati il limite sale a quattro volte il trattamento minimo annuo. In caso di superamento di tali soglie, l’integrazione non è – nei fatti – riconosciuta.

È importante tenere ben presente che la pensione minima riguarda tutti i trattamenti pensionistici – vecchiaia, anticipata, reversibilità, superstiti – ad eccezione dei cosiddetti “contributivi puri”, ossia quei lavoratori la cui contribuzione è iniziata dopo il 1996. Per questi soggetti, infatti, non è previsto alcun meccanismo di integrazione al minimo.
Pensione minima e Assegno Sociale: due strumenti distinti e separati
Un errore frequente che si commette – anche involontariamente – è quello di confondere la pensione minima con l’Assegno Sociale.
Quest’ultimo, infatti, rappresenta una misura completamente diversa, rivolta a cittadini che non hanno mai versato contributi o che ne hanno versati in numero insufficiente per accedere ad una pensione.
L’Assegno Sociale è stato aggiornato – nel corso del 2025 – a 538,69 euro al mese e concesso solo in presenza di condizioni economiche molto limitate: può essere, inoltre, ridotto e/o annullato se i redditi del beneficiario o del coniuge superano determinati tetti.
Pertanto, dunque, l’Assegno Sociale ha finalità assistenziali, mentre la pensione minima deve essere concepita in ottica di previdenza contributiva, che prevede una integrazione statale al fine di evitare che i cittadini si ritrovino in condizioni di indigenza.