Mattia Binotto racconta l’ambizioso progetto Audi in F1: sfida tecnica, regolamento 2026 e l’obiettivo di vincere entro il 2030.
Nel mondo della F1, ogni rivoluzione tecnica porta con sé sfide inedite e nuove ambizioni. Con l’arrivo del nuovo regolamento previsto per il 2026, i team stanno affrontando una delicata fase di transizione. In questo scenario, uno dei progetti più osservati è quello della Audi, che si appresta a entrare nel circus con un piano strutturato e ambizioso, rilevando la Sauber.

Un nuovo inizio tra incognite e ambizioni
A capo di questa trasformazione c’è Mattia Binotto, oggi COO e CTO del team. Lo abbiamo incontrato a Montecarlo, poco prima del Gran Premio di Spagna, in un’intervista esclusiva rilasciata ad Automoto.it. Nonostante un avvio di stagione complesso, Binotto difende il percorso intrapreso: “Intanto bisognerebbe definire cosa è una stagione difficile. Guardando alla classifica lo è, ma in termini di spirito di squadra e di lavoro si tratta di un campionato che mi sta dando soddisfazione”. Le sue parole arrivano pochi giorni prima del sorprendente quinto posto di Hulkenberg a Barcellona, segnale di un team in crescita.
L’obiettivo Audi: essere vincenti entro il 2030
Il 2026 sarà l’anno della svolta: “Chiaramente il prossimo anno per noi significa correre con i colori e il marchio di Audi sulla carrozzeria. Ma è un percorso continuo”, spiega Binotto. L’obiettivo non è solo partecipare, ma diventare competitivi. “Ci siamo dati l’obiettivo di vincere nel 2030 e il 2026 rappresenta una tappa di avvicinamento”.
Sul motore, i test a Neuburg sono già iniziati: “Gira da tempo, in modo dinamico, con prove di affidabilità”. Tuttavia, il percorso sarà lungo: “Non ci aspettiamo di essere tra i migliori, ma di essere pronti per quello che possiamo fare dal 2026”. Audi punterà su Hulkenberg e Bortoleto, un mix che per Binotto rappresenta equilibrio ed energia.
Infine, una riflessione sul passato e su un’occasione mancata: “Hamilton ha una certa età. La Ferrari lo ha preso quando ormai era alla fine della sua carriera. L’ideale sarebbe stato poterlo avere qualche anno prima”. Parole che chiudono il cerchio: Audi guarda al futuro, con la consapevolezza che per vincere serve visione, esperienza e coraggio.