Eutanasia: i requisiti e le novità in Italia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Fine vita: una lunga strada

Eutanasia

In Italia, il dibattito sul fine vita torna in primo piano con una nuova iniziativa legislativa. Analizziamo lo scenario normativo e politico.

Proprio in questi giorni si è aperto un confronto, all’interno della maggioranza, per dar corso ad un’ iniziativa legislativa sul “fine vita”, normazione attesa fin dalla celebre pronuncia della sentenza 242/2019 della Corte Costituzione che ha supplito, come spesso accade, all’inerzia del Parlamento.

L’annoso dibattito è già stato oggetto di numerose discussioni parlamentari durante il corso delle varie legislature ma ad oggi, a seguito della sentenza, è stata emanata una sola legge regionale dalla Regione Toscana, nel febbraio 2025. La legge, già fatta oggetto di ricorso, regola i requisiti, la procedura, i tempi e le modalità per  e costituisce accedere al suicidio assistito.

Prima della Regione Toscana, la legge sul suicidio medicalmente assistito, fortemente voluta dal Governatore Zaia, non è passata in Veneto, per una spaccatura del centrodestra mentre in Lombardia non è nemmeno stato possibile calendarizzare la discussione. 

Il caso DJ Fabo

Ad oggi, in Italia, a differenza di molti altri Paesi, è vietata e costituisce reato l’eutanasia, ovvero quell’intervento medico che prevede la somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente che ne fa richiesta e soddisfa determinati requisiti. Caso celebre quello di DJ Fabo, accompagnato in Svizzera, dove l’eutanasia è legale, dall’onorevole e attivista Marco Cappato che, per l’aiuto fornito ha subito un processo di forte risonanza mediatica posto che il tema è profondamente sentito dagli Italiani. 

Marco Cappato
Marco Cappato in conferenza stampa – newsmondo.it

Il processo si è concluso con la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale che ha aperto al suicidio medicalmente assistito, ossia l’aiuto indiretto a morire da parte di un medico. Per accedervi  è necessario che la persona che fa richiesta:

  • i) sia pienamente capace di intendere e volere;
  • ii) abbia una patologia irreversibile portatrice di gravi sofferenze fisiche o psichiche
  • iii) stia sopravvivendo grazie a trattamenti di sostegno vitale che, come successivamente specificato dalla Corte Costituzionale nel 2024, sono i respiratori meccanici ma anche le terapie farmacologiche o i trattamenti in assenza dei quali il paziente morirebbe. 

I requisiti per la richiesta del suicidio medicalmente assistito

La persona che vuole chiedere il suicidio medicalmente assistito in Italia, deve rivolgersi alla struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale,  affinché sia verificata la presenza dei requisiti stabiliti dalla sentenza della Corte.

A quel punto, una Commissione Medica multidisciplinare nominata dall’ASL competente:

  • i) accerta la presenza dei requisiti;
  • ii) appura che la volontà della persona sia stata manifestata in modo chiaro e univoco;
  • iii) verifica che il paziente sia stato adeguatamente informato sia sulle sue condizioni che sulle possibili soluzioni alternative, come l’accesso alle cure palliative ed eventualmente alla sedazione profonda continua e, infine, indica il farmaco letale e le modalità di autosomministrazione.

La Commissione Medica prepara quindi una relazione e invia il fascicolo al Comitato Etico territorialmente competente, soggetto terzo che garantisce la tutela dei diritti del malato e formula un proprio parere, obbligatorio ma non vincolante, per la ASL.

Nel caso in cui, conclusa la procedura di verifica, il paziente possieda i requisiti  potrà decidere se e quando accedere al suicidio medicalmente assistito, somministrandosi da sé  il farmaco.

Lo scorso 17 maggio, appellandosi alla sentenza 242/19 della Corte costituzionale e alla Legge Regionale Toscana, lo scrittore Daniele Pieroni, affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e, a causa di una grave disfagia, costretto a vivere con una gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) in funzione per 21 ore al giorno, ha confermato la volontà di procedere a casa. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente a detta dei presenti.

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ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2025 13:10

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