L’analisi di Massimo D’Alema in merito alla situazione tra Israele e Iran e il ruolo di Donald Trump, non esente da colpe.
La guerra tra Israele e Iran continua con attacchi nella notte che hanno visto essere colpiti da una parte il reattore Arak e dall’altra l’ospedale di Be’er Sheva. Una situazione di tensione che secondo Massimo D’Alema riguarda non solo le parti in causa ma tutto il mondo con particolare riferimento anche all’America con delle chiare responsabilità anche di Donald Trump.

Massimo D’Alema e la situazione Israele-Iran
Intervenuto alla trasmissione di La7 ‘Otto e Mezzo’ con Lilli Gruber, Massimo D’Alema ha analizzato la situazione internazionale con il conflitto tra Israele e Iran. Nello specifico l’ex Premier ha sottolineato la necessità primaria di fermare la guerra. Allo stesso tempo si è concentrato anche sul ruolo del presidente Usa, Donald Trump.
“Penso che forse neanche Trump sa se combatteranno al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà”, ha fatto presente D’Alema relativamente al possibile ingreso degli Usa nella guerra. “Bisognerebbe sottolineare con maggiore forza che andrebbe fermato questo conflitto, è interesse del mondo e dell’Europa”.
Le responsabilità di Trump e l’Europa
Ancora su Trump, poi, ecco D’Alema mettere in evidenza quelle che sarebbero delle “colpe” del tycoon: “Un negoziato con l’Iran è stato fatto, portò a un accordo che spinse l’Iran ad interrompere lo sviluppo della bomba nucleare. Fu Trump a sabotarlo, una responsabilità gravissima. Non possiamo dimenticarlo”.
L’ex Premier ha poi spiegato come secondo lui ci siano sempre i margini per negoziare la pace ma come prima cosa occorrerebbe fermare “le forze che vogliono impedire il negoziato”, su tutte “Israele” in quanto “l’attacco voluto da Netanyahu è stato fatto innanzitutto per bloccare un dialogo tra Usa e Iran“.
Sulla posizione dell’Europa, infine, D’Alema ha aggiunto che si sia “debole” e che “Il filotrumpismo e il populismo di Trump non aiutano. I sovranismi possono avere affinità ideologica ma una volta al potere entrano in conflitto. I nostri interessi e valori sono tutelati dall’Europa, ma ora sono in gioco“.