Vertice Nato: scontro Rutte-Sánchez sul 5% per la difesa, cosa succede
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vertice Nato: scontro Rutte-Sánchez sul 5% per la difesa, cosa succede

Mark Rutte

Conflitto tra Rutte e Sánchez al vertice Nato: Madrid pubblica la lettera sulla flessibilità, ma Rutte ribadisce che l’accordo sul 5 %.

Il vertice Nato di quest’anno, concepito per proiettare un’immagine di forza e unità, ha rivelato profonde divisioni interne. Il tema centrale: la proposta di destinare il 5 % del Pil alla difesa, rilanciata da Donald Trump, ha creato una spaccatura tra i 32 membri dell’Alleanza.

In un contesto politico delicato, il segretario generale Mark Rutte ha cercato una soluzione diplomatica, introducendo la formula del 3,5+1,5 come compromesso: una parte dedicata alla spesa militare classica, l’altra agli obiettivi di capacità concordati a giugno. Ma è stata la pubblicazione, da parte del premier spagnolo Pedro Sánchez, di una lettera riservata a cambiare tutto.

Pedro Sanchez
Pedro Sanchez

Madrid pubblica la lettera, ma Rutte replica: “La Spagna non ha deroghe”

La mossa di Sánchez, dettata da esigenze politiche interne, ha messo in imbarazzo l’intero vertice. Nella lettera, Rutte concede alla Spagna “la flessibilità per determinare il proprio percorso sovrano per raggiungere gli obiettivi di capacità” e aggiunge: “Capisco che la Spagna è convinta di poter raggiungere i target con una traiettoria inferiore al 5 %”.

Una concessione interpretata da Madrid come una deroga, ma immediatamente smentita da Rutte: “La Spagna non ha deroghe, l’intesa è sul 5 %”.

Secondo una fonte diplomatica, “sulla carta c’è e ci sarà scritto il 5 %, su questo ha ragione Rutte”. Ma il precedente ha già trovato emuli: Robert Fico, premier slovacco, ha scritto sui social che Bratislava “è in grado di soddisfare i requisiti anche senza un sostanziale aumento della spesa per la difesa al 5 % del Pil”.

Verso il 2029 tra flessibilità e controlli non vincolanti

Rutte ha ribadito: “Madrid ha concordato i target di capacità, crede di poter raggiungere gli obiettivi col 2 % mentre noi reputiamo servirà il 3,5 %: si vedrà nel quadro della revisione del 2029”.

Intanto si prevede una valutazione annuale delle spese, “ma non saranno vincolanti”. In questo equilibrio precario, si cerca una via per bilanciare l’impegno verso la sicurezza europea con la realtà economica di molti Paesi.

Il mutato scenario internazionale – con la minaccia russa e un possibile disimpegno americano – impone una maggiore cooperazione. L’accordo tra UE e Canada punta proprio a questo: maggiore efficienza e “ottenere di più con meno”.

Nel frattempo, aleggia la crisi mediorientale: “Apre i giornali, i leader ne parleranno a margine del vertice, anche se non è in agenda”, ha ammesso Rutte. Sull’azione americana contro l’Iran, ha affermato: “Non sono d’accordo con chi dice che l’attacco americano viola il diritto internazionale”.

Infine, la sorpresa negativa del summit: tre dei quattro partner asiatici (Giappone, Corea del Sud, Australia) avrebbero disertato gli eventi ufficiali per motivi non chiariti. La Nato non conferma né smentisce: “Chiedete a loro”. Come riportato da ansa.it

Non è un buon segnale: era dal 2022 in poi che non mancavano all’appuntamento. Un ulteriore nodo per un’Alleanza che cerca coesione in un mondo sempre più complesso.

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ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2025 9:21

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