Si evitano truffe e si incrementa il livello di sicurezza con un accessorio per auto che tutti stanno comprando: scopriamo qual è.
Da semplice optional tecnologico a presidio personale di sicurezza: questo è ciò che sta diventando un accessorio, che tutti stanno acquistando, che permette, nei fatti, di evitare truffe e di essere più sicuri. Un dispositivo, però, che – nel corso del tempo – ha fatto nascere una serie di interrogativi e dubbi sulla privacy. Scopriamo, dunque, di quale si tratta.
L’accessorio per auto che tutti stanno comprando per evitare truffe
Un accessorio, in particolare, sta conquistando anche il mercato italiano delle auto: ci riferiamo, nello specifico, alle dash cam, che permettono di evitare truffe e di stare più sicuri.
In caso di sinistro, infatti, queste videocamere di bordo permettono di registrare l’intera scena e di avere prove effettive su quanto si svolge nel momento in cui si è coinvolti in un incidente.

Nel primo semestre del 2025 si stima che siano oltre 700.000 le auto private dotate di dash cam in Italia.
Il motivo del boom risiede nel fatto che questi piccoli dispositivi, applicati – di solito – sul parabrezza, registrano tutto ciò che accade davanti e dietro al veicolo. I modelli più avanzati hanno, in dotazione, anche GPS, doppia telecamera, visione notturna e sistemi di salvataggio automatico in caso di impatto.
I limiti di utilizzo di tali dispositivi secondo quanto previsto dalla legge
Le dashcam, dunque, possono fornire una ricostruzione oggettiva degli incidenti, ma anche un valido aiuto per non essere truffati dall’assicurazione e non solo. Registrando l’intera scena, infatti, possono anche evitare di subire danni nei parcheggi, senza riuscire a identificare il colpevole.
Inoltre, sono molto utili per monitorare i figli neopatentati. In alcuni casi, inoltre, le immagini registrate sono state utilizzate anche dalle forze dell’ordine per ricostruire la dinamica degli incidenti.
La legge italiana non vieta l’utilizzo delle dash cam, purché nel rispetto della normativa sulla privacy. Le registrazioni sono ammesse per uso personale, ma non possono essere diffuse se contengono volti, targhe ed altri dati sensibili, se non con oscuramento.
Il Garante della Privacy ha più volte ribadito – d’altronde – che le dash cam non devono diventare strumenti di sorveglianza: chi viola le disposizioni di legge, infine, rischia sanzioni fino a 20.000 euro.