Dopo la sentenza d’appello, la madre di Giulia Tramontano si affida ai social per esprimere il suo dolore per l’esclusione della premeditazione.
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, ma ha escluso l’aggravante della premeditazione. Una decisione che ha scosso profondamente la famiglia della giovane, incinta al settimo mese, e che ha spinto la madre, Loredana Femiano, a condividere parole di struggente dolore sui social.

Omicidio Giulia Tramontano: la rabbia della sorella Chiara
“La chiamano legge ma si legge disgusto“, scrive Chiara Tramontano, sorella di Giulia, dopo la lettura del dispositivo. Con parole dure, come riportato da Fanpage, denuncia quello che per lei è un errore giudiziario: “L’ha avvelenata per sei mesi e poi l’ha uccisa. Ha cercato su internet: Quanto veleno serve per uccidere una donna. Per lo Stato, supremo legislatore, non è premeditazione“.
Il dolore della madre, Loredana Femiano
“Spero che in quelle cuffie tu stia ascoltando la mia voce che ti chiede scusa, perché non posso far niente ancora una volta. Non posso difenderti dall’ingiustizia subita, ma spero anche che tu ascolti la mia voce che ti dice ti amo. Giulia, di te mi manca tutto“. Così scrive su Instagram Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano, a due giorni dalla sentenza d’appello che ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ma ha escluso l’aggravante della premeditazione.
Giulia, 29 anni, era incinta di sette mesi quando è stata uccisa il 27 maggio 2023 dal compagno, dopo aver scoperto una sua relazione parallela con una collega. Gli esami post mortem hanno rivelato la presenza di bromadiolone, un veleno per topi, nei capelli della vittima e del feto.
Secondo gli inquirenti, Impagnatiello le avrebbe somministrato sostanze tossiche come topicida, ammoniaca e cloroformio, acquistate online con un falso nome fin dal dicembre 2022, pochi giorni dopo aver saputo della gravidanza.