Giuseppe Conte attacca Giorgia Meloni: accusa il governo di trascurare i cittadini per privilegiare le spese per il riarmo.
Mentre Donald Trump presenta il suo profumo “Victory 45‑47”, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, interviene duramente contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, criticando l’impegno dell’esecutivo verso un massiccio piano di spesa militare. Secondo l’ex premier, come riportato da L’Ansa, il governo sta “sbagliando tutto“.
Annunciata una manifestazione in autunno contro il riarmo
Giuseppe Conte, come riportato da Il Sole 24 ore, ha anche annunciato un’importante iniziativa prevista per l’autunno: una manifestazione a Roma per protestare contro le politiche di spesa militare del governo. “Ci ritroveremo in autunno per una manifestazione a Roma con tante altre forze politiche per dire no a questa folle corsa al riarmo“, ha dichiarato. L’appello è rivolto a tutte le forze che vogliono “restituire dignità alla politica, al dialogo, alla diplomazia“.
Durante la presentazione del libro della deputata Ilaria Fontana, ‘Cicatrici di terra, semi di speranza’, l’ex premier ha espresso la volontà di coinvolgere anche le altre forze di opposizione, compreso il Partito Democratico. “Se mi aspetto la partecipazione di Pd e delle altre forze di opposizione alla manifestazione? Certo, la apriremo a tutti, me la aspetto e mi fate piacere“, aggiunge.
L’attacco contro la premier Giorgia Meloni
A margine di un’iniziativa del Movimento 5 Stelle alla Camera, aggiunge L’Ansa, Giuseppe Conte ha lanciato anche un duro attacco contro il governo guidato da Giorgia Meloni. “E’ premurosa nei confronti di Washington, sottoscrive un impegno di spesa aggiuntiva militare per 445 miliardi nei prossimi 10 anni ma si scorda degli italiani”, ha affermato l’ex presidente del Consiglio.
Le sue parole arrivano in un contesto complicato, dove, come certificato dall’Istat, “fare la spesa per gli italiani è un lusso“. Una situazione che, secondo il leader del M5S, riflette le gravi scelte sbagliate dell’attuale governo: “Al governo stanno sbagliando tutto“.
