I ministri Tajani e Crosetto difendono l’aumento delle spese militari al 5% del PIL: “Non possiamo sperare solo negli Usa”.
In un momento storico segnato da crescenti tensioni internazionali, il governo italiano ha annunciato un piano per aumentare le spese militari fino al 5% del PIL entro il 2035. Dopo il vertice Nato dell’Aja, i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto hanno illustrato in Parlamento le ragioni di questa scelta. Sottolineando la necessità di rafforzare la difesa nazionale senza sacrificare il welfare.

La minaccia russa e la responsabilità europea
Durante l’audizione congiunta davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato, Tajani ha dichiarato: “Non possiamo più essere protetti solo dagli Usa, l’Europa deve assumersi le proprie responsabilità”. Questo passaggio rappresenta una svolta strategica: l’Italia, insieme agli alleati europei, intende reagire alla “crescente minaccia della Russia”, come emerso chiaramente dal summit Nato. Come riportato da quotidiano.net
Crosetto ha illustrato in dettaglio le dimensioni dell’economia di guerra russa, definendole “numeri da brividi”: “Per il solo 2025 Mosca potrà disporre di oltre 1.500 carri armati, 3mila corazzati, 400 missili Iskander, migliaia di missili di vario tipo, decine di migliaia di bombe aeree e oltre un milione di droni”. Inoltre, ha aggiunto: “Arriveranno a 1,6 milioni i militari effettivi e a 5 milioni le riserve”, con la possibilità di “altri 25-30mila soldati nordcoreani” a supporto sul fronte ucraino.
Il piano finanziario e le garanzie sul welfare
Per rassicurare sulle conseguenze sociali, Crosetto ha chiarito: “Nessun euro verrà sottratto alla sanità, all’istruzione o alla spesa sociale. E nessun euro verrà tolto ai Fondi di coesione”. Ha inoltre spiegato che solo il 3,5% del PIL sarà destinato a spese militari vere e proprie, mentre l’1,5% riguarderà “attività già presenti ieri e oggi nei bilanci nazionali”. Tajani ha precisato: “Il nuovo obiettivo di spesa andrà raggiunto solo nel 2035 e senza alcuna traiettoria rigida di crescita della spesa”.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il leader del M5S Giuseppe Conte ha attaccato duramente il governo: “Ma perché prendete in giro gli italiani?”, definendo il piano una “bugia”. Critico anche Nicola Fratoianni di AVS: “Siete diventati tutti matti? Il caldo gioca brutti scherzi”, accusando il governo di aver “vincolato questo Paese per 10 anni con un impegno che scassa senza appello i nostri conti”. Come scritto da quotidiano.net
Di fronte a uno scenario globale instabile, l’Italia sceglie di rafforzare la propria sicurezza senza intaccare il welfare. Una decisione complessa, che continua a dividere il dibattito politico.