Giorgia Meloni accusa la sinistra di voler eliminare il governo per via giudiziaria. Le dichiarazioni originali e le reazioni politiche.
In un post pubblicato su Facebook, la premier Giorgia Meloni ha lanciato un duro attacco contro l’opposizione, accusandola di voler sfruttare strumenti giudiziari e istituzionali internazionali per colpire il governo. Al centro dello scontro vi è l’intenzione, annunciata da esponenti di Avs (Bonelli e Fratoianni), di segnalare l’Italia alla Corte Penale Internazionale (CPI) per il ruolo del governo nel conflitto in Gaza.
“Leggo che alcuni esponenti della sinistra – come Bonelli, Fratoianni e compagnia – vorrebbero segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale. Gli stessi che, giusto qualche tempo fa, chiedevano a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia”, scrive Meloni.

Giorgia Meloni: le tre cose “chiare” a tutti
La premier accusa i progressisti di cercare ogni mezzo per indebolire l’esecutivo, compresi ricorsi a istituzioni europee o internazionali, fino a coinvolgere il dramma umanitario di Gaza.
“Ora puntano addirittura a un processo internazionale, tirando in ballo il dramma umanitario a Gaza in modo del tutto strumentale, come se perfino questo fosse colpa nostra”, ha aggiunto.
Meloni delinea poi tre punti fondamentali della sua posizione:
“Tre cose sono ormai chiare a tutti: la prima è che, non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo. Non riusciranno.”
La replica di Avs e il caso Almasri
Dall’altra parte, Avs ha annunciato una denuncia alla CPI per “complicità sui crimini internazionali commessi a Gaza”. Come riportato da liberoquotidiano.it, secondo Bonelli, l’obiettivo è: “portare il governo a fare ciò che non ha fatto fino a oggi: rompere accordo militare, dire sì alle sanzioni e che ci sia giustizia rispetto a una stragrande maggioranza degli italiani che vedono un governo che non fa quello che deve.”
In parallelo, continua a far discutere il caso-Almasri, che ha portato all’iscrizione della stessa Meloni nel registro degli indagati per peculato e favoreggiamento. Il Tribunale dei Ministri ha poi archiviato la sua posizione, mentre restano indagati altri membri dell’esecutivo.