Nella sua nuova Enews, Matteo Renzi attacca Giorgia Meloni, spiegando perché il suo progetto fa paura alla premier.
Nel giorno dello sciopero generale per Gaza che ha coinvolto diverse città italiane, Matteo Renzi torna a parlare con una nuova Enews dal tono critico e provocatorio. Il leader di Italia Viva punta il dito contro Giorgia Meloni e il suo Governo. Si concentra sul motivo per cui il suo progetto fa paura alla Premier ed interviene anche sull’emergenza maltempo, con allagamenti e dispersi che continuano a colpire il Paese.

Matteo Renzi e l’emergenza maltempo: l’attacco contro il governo Meloni
Matteo Renzi ha aperto la sua newsletter con una frecciatina: “Tocca dire anche buon autunno, oggi.
Ma godiamoci i colori di questa stagione sperando che – politicamente almeno – torni presto la Primavera“. Uno tra i punti centrali riguarda l’emergenza maltempo, con allagamenti e dispersi che continuano a colpire il Paese.
L’ex premier si dice incredulo di fronte all’inerzia del Governo: “Io non capisco come sia possibile che tre anni dopo aver approvato una mozione all’unanimità per ripristinare Italia Sicura il Governo Meloni abbia scelto di non fare nulla di quello su cui si era impegnato anche in Aula”. Ricorda con forza che “la nostra Italia Sicura funzionava“, e si chiede: “Perché non ripartire da lì? Proprio non capisco“.
“Ecco il motivo per cui Giorgia Meloni mi attacca sempre”
Nella parte finale della sua Enews, Matteo Renzi sposta il focus sul progetto politico che sta cercando di costruire e sul perché, secondo lui, Giorgia Meloni lo attacchi con tanta insistenza. “Ed è questo il motivo per cui Meloni mi attacca sempre: perché sa che il nostro consenso messo a disposizione di un progetto politico può mandarla a casa“, scrive senza giri di parole.
Infin, spiega che non basta un’alleanza tra PD, Cinque Stelle e sinistra per vincere le prossime elezioni: serve una componente riformista e più moderata. “Se la facciamo, e possiamo farla, si vincono le politiche. Se non la facciamo vincono gli altri, da Vannacci a Lollobrigida“. A chi si concentra solo sui leader e sui nomi, l’ex Premier risponde con fermezza: “Sono tutte cose secondarie, che vengono dopo. E paradossalmente i nomi sono meno importanti del progetto“.