Il commento di Fausto Bertinotti sulla maggioranza di Governo con focus ad un recente episodio che ha coinvolto Giorgia Meloni e Antonio Tajani.
Ha generato non poche polemiche il video relativo a Giorgia Meloni e Antonio Tajani al recente comizio a Napoli che li ha visti “saltellare” al coro “chi non salta comunistà è”. Un episodio che ha portato persino Fausto Bertinotti a dire la sua e a pungere Premier e vicepremier. Intervenuto nella trasmissione di La7, ‘In Altre parole’, l’uomo non le ha mandate a dire arrivando poi a parlare anche del Generale Roberto Vannacci.

Bertinotti punge Giorgia Meloni e Antonio Tajani
Intervenuto nel corso della trasmissione di La7, ‘In Altre Parole’, Fausto Bertinotti ha avuto modo di commentare, senza peli sulla lingua e senza risparmiare delle frecciate importanti, l’episodio a Napoli che ha visto, alla fine di un comizio del centrodestra, la Premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, saltellare al coro “chi non salta comunista è”.
Secondo il fondatore di Rifondazione Comunista questa scena è stata decisamente poco consona al ruolo istituzionale dei protagonisti. “Di fronte a questa scena, proprio anche esteticamente si fa brutta figura. Ma v’immaginate De Gasperi, Togliatti, Saragat che saltano in quel modo? In realtà, la formula costituzionale secondo cui la carica va portata con decoro era una cosa scritta nella vita quotidiana di questi dirigenti, persino nell’abbigliamento”, ha detto.
E ancora: “[…] (senza decoro ndr) Vuol dire che non hai capito dove vivi e non sei in grado di muovere un processo educativo nei confronti del tuo popolo, cioè sarebbe meglio che tu ti dimettessi“, ha affondato il colpo Bertinotti parlando nella trasmissione televisiva di La7.
L’affondo su Roberto Vannacci e il fascismo
Ma da parte del fondatore di Rifondazione Comunista c’è stato anche un altro passaggio slegato all’episodio di Napoli e che, questa volta, vede coinvolto Roberto Vannacci e la sua recente lezione sul fascismo. A precisa domanda sull’argomento, Bertinotti ha detto: “Noi siamo stati abituati a criticare il fascismo per le sue nefandezze. E a volte abbiamo riso dei suoi elementi caricaturali. Ma non avremmo mai potuto immaginare che il massimo della caricatura del fascista siano oggi coloro che in qualche misura rivalutino il fascismo, come Vannacci”.