Le dichiarazioni in conferenza stampa di Gennaro Gattuso alla vigilia di Cagliari-Milan, primo appuntamento dopo la sosta invernale.
Torna in sala stampa Gennaro Gattuso per la conferenza stampa. Milan-Cagliari è il prossimo impegno di campionato per i rossoneri che scenderanno in campo domani (21/01/18 ndr) in terra sarda.
Gattuso in conferenza stampa: “Milan carico, a Cagliari per vincere”
“Il Cagliari è una squadra che quando riparte può far male, gioca sulle seconde palle, è una squadra in salute, dobbiamo dare pochissimo campo e vincere tanti duelli”.
Biglia – “Non mi piace parlare del singolo, mancherei di rispetto a Montolivo e Locatelli. Tutti i giocatori sono importanti, non sono io che scopro il valore di Biglia, non gioca per sbaglio nella Nazionale argentina“.
Andre Silva – “Sta bene, ha una voglia incredibile di lavorare, la più grande responsabilità è la mia, devo avere coraggio di buttarlo nella mischia. Lui è giovane, deve migliorare qualche concetto ma è forte, non è un caso che lo richiedono tante società, il Milan non si è mosso e vuole tenerlo“.
Futuro in rossonero? “Devo fare il massimo, cercare di vincere le partite, oggi la priorità non è rimanere per forza qua. Adesso voglio solo lavorare con continuità, non vado a dormire col pensiero di rimanere o meno. L’ultimo problema del Milan è Rino Gattuso“.
Niente mercato – “Sono contentissimo di lavorare con questa squadra, so che qualche giocatore può dare molto di più. Li conosco, so i pregi e difetti, inizio a conoscerli bene. Perché cambiare tanto per cambiare? Ho sempre detto di voler restare con questa rosa qua. Poi arrivano le squadre che i buoni giocatori te li portano via, le società estere hanno più possibilità di accaparrarseli“.
Fatica in trasferta – “Non solo il Milan di Gattuso fatica a vincere in trasferta. Dobbiamo alzare l’asticella, riuscire a giocare con la stessa mentalità in casa e fuori. Con il Benevento abbiamo pareggiato una partita strana, lo sappiamo tutti. Dobbiamo crescere come squadra, stiamo facendo fatica in fase realizzativa, lo sappiamo. Dobbiamo lavorare ma dobbiamo continuare a fare le cose che sono venute bene“.
Vittoria sì, ma soffrendo – “In tante cose la squadra sta cambiando, a livello mentale, come tiene il campo. Non basta tutto questo ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Ancora oggi al primo errore che facciamo andiamo in difficoltà. Io sono contento di quello che stiamo facendo. Non riusciamo a dare la mazzata del ko, sappiamo che dobbiamo migliorare. Spero di non perdere giocatori per strada“.
Il mal di gol – “Stiamo facendo qualcosa a livello dei singoli per migliorare il rendimento. Bisogna continuare, lavorare. Poi gli attaccanti quando la buttano dentro si sbloccano, è una questione mentale“.
Sulla condizione della squadra – “La mole di lavoro che abbiamo fatto ci serve per le undici partite che ci aspettano. Il carico di lavoro è sempre similare al carico della partita. Sicuramente è un lavoro che ci può dare dei frutti“.
Il saluto a Ronaldinho – “Ronaldinho era un ragazzo che si faceva voler bene da tutti. Uno dei dieci giocatori più forti al mondo, poi aveva la dote di farsi amare. Aveva sempre il sorriso, a volte mi chiedevo che caz… avesse da ridere. Quando abbiamo giocato da avversari ho preso quattro o cinque elastici, non mi ha fatto capire niente. Una volta l’ho incontrato in tournée, avevamo dormito pochissimo. Non mi ha fatto vedere un pallone, ho finto un infortunio alla caviglia e ho chiesto il cambio“.
Manule Locatelli, tra campo e mercato – “La settimana prima della sosta è venuto da me. Ho parlato con la società, per me deve rimanere. La partita più importante, quella contro l’Inter, l’ho fatto giocare da titolare. Deve pedalare, il momento arriverà. Per me può fare la mezz’ala: ha qualità, fisicità. Se deve crescere è bene che cresca qua. Giocare dieci partite qua è come giocarne venti in altre società“.