Acca Larentia, oltre 100 identificati per il saluto romano

Acca Larentia, oltre 100 identificati per il saluto romano

Indignazione per la commemorazione degli attivisti uccisi a via Acca Larentia a Roma: “Gesti di un’epoca condannata dalla storia”.

Durante la commemorazione degli attivisti del Fronte della Gioventù uccisi a via Acca Larentia a Roma, c’è stato un episodio che ha suscitato molta preoccupazione: numerosi partecipanti sono stati ripresi nell’atto di fare il saluto romano a braccio teso. l Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che quanto accaduto è contrario alla nostra cultura acquisita”.

Matteo Piantedosi

Il saluto romano per la strage di Acca Larentia

Domenica 7 gennaio, si è tenuta la commemorazione per gli attivisti Msi – Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni – uccisi il 7 gennaio 1978 in via Acca Larentia, a Roma. Per l’occasione, dei militanti di destra si sono riuniti, come ogni anno, rendendosi protagonisti con il triplice “Presente!” e le braccia tese. I presenti hanno scandito il rituale fascista con tanto di saluto romano.

L’accaduto ha suscitato non poche polemiche, soprattutto da parte del Pd e di +Europa, che hanno chiesto al presidente Rocca e alla premier Giorgia Meloni di prendere le distanze dall’evento. Elly Schlein ha già annunciato un’interrogazione al ministro Piantedosi: “Quel che è accaduto non è accettabile”, ha tuonato la leader dem.

Intervenendo al Corriere della Sera, intanto, il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha precisato che Fratelli d’Italia non abbia nulla a che fare con quanto accaduto. “Il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo

Identificazioni e denunce: “Rafforzare norme”

La polizia ha identificato 100 partecipanti e ne ha denunciati cinque: secondo quanto emerso, al corteo avrebbero partecipato anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città. La Digos (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali della Polizia di stato) ha trasmesso alla Procura di Roma una prima informativa sulla manifestazione.

La presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, ha fatto appello a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, a condannare quel gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa”.

“Anche oggi quel gesto ha un significato. Non è solo rievocazione storica. Il mio appello è di saper narrare, raccontare e arginare al meglio. Da tantissimo tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo“, continua Di Segni.

“Chi ha vissuto, deportazione, sterminio, e anche i primi atti del fascismo, non può non associare a quel gesto a un orrore. Alzare quella mano oggi vuol dire dimenticare tutto quello che è stato. Evidentemente sia a livello culturale, sia normativo sia educativo, devono essere adottate ulteriori iniziative e provvedimenti”, conclude infine la presidente.

Piantedosi: “Un’epoca condannata dalla storia”

Rispondendo al Question Time alla Camera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è espresso per quanto riguarda comunica i fatti avvenuti in via Acca Larentia. “Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia”, dichiara il ministro.

Argomenti