Due adolescenti sono morti nel sonno a Terni. Aperta un’indagine. Il fermato confessa, ha venduto il metadone ai due adolescenti.
TERNI – Due adolescenti sono morti nel sonno a Terni. La tragica scoperta è stata fatta nella mattinata di lunedì 6 luglio da parte dei genitori che hanno immediatamente chiamato i soccorsi.
Inutili i tentativi di rianimarli, il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso dei due giovani.
A tre giorni dalla morte, con la confessione di un soggetto fermato, iniziano a delinearsi i contorni della vicenda.
Come ipotizzato in un primo momento, i due sarebbero deceduti dopo aver consumato droga.
L’ipotesi della droga
Secondo quanto riferito da La Repubblica, gli inquirenti hanno da subito valutato l’ipotesi di un’assunzione di droga.
Due decessi che sin dal primo momento sembravano essere collegati tra di loro con gli inquirenti che hanno lavorato per ricostruire meglio le ore prime del decesso. Una morte avvenuta, almeno secondo quanto ipotizzato dei medici, qualche ora dopo il rientro a casa dopo la serata trascorsa con gli amici. Gli accertamenti medici serviranno a chiarire meglio quanto accaduto a Terni, una città sconvolta con molte famiglie che hanno espresso la propria vicinanza ai genitori delle vittime.
Fermato un uomo, la confessione: ha venduto metadone
I carabinieri hanno arrestato un uomo. Si tratta di un 41enne ternano, accusato di aver venduto la droga ai due minorenni. Il soggetto ha confessato di aver venduto metadone ai due adolescenti.
Secondo la ricostruzione, i due giovani avrebbero acquistato da lui del metadone e lo avrebbero consumato insieme in un parco nei pressi della casa di uno dei due.
Secondo il soggetto fermato non era la prima volta che i due acquistavano da lui.
L’uomo, che resta in carcere, deve rispondere dell’accusa di morte come conseguenza di altro delitto.
Il sindaco di Terni: “Una tragedia immane”
“Una tragedia immane – ha commentato il sindaco leghista Leonardo Latini citato da La Repubblica – sono diventato papà da pochi giorni e non oso immaginare il dolore di un genitore che ritrova il corpo senza vita del proprio figlio nel letto […]. Non è il momento di fare polemica, ma è chiaro che se dovesse essere confermata questa ipotesi riemergerebbe, ancora una volta, un problema serio che, insieme a tutte le forze dell’ordine, stiamo cercando di combattere con ogni mezzo a disposizione“.