La decisione della Corte Costituzionale sulle adozioni dei single e il commento di Vittorio Feltri sull’argomento. Cosa ne pensa il giornalista.
Dopo l’importante decisione della Corte Costituzionale sulle adozioni dei single, tramite il suo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha voluto esprimersi sull’argomento andando a rispondere, con il solito format previsto dal quotidiano, ad alcuni pensieri e domande di un lettore. Il giornalista si è apertamente schierato sul tema.
Feltri: il perché della decisione della Corte Costituzionale
Commentando la decisione della Corte Costituzionale che ha dato il via libera alle adozioni da parte di persone single, Vittorio Feltri ha subito precisato rispondendo ad un lettore de Il Giornale: “Al di là dei cavilli riguardanti ciò che sarebbe stato meglio fare, il risultato è che i singoli, che sono in costante aumento in Italia, possono manifestare a pieno titolo la loro disponibilità ad adottare e chiedere quindi che venga valutata dal tribunale la loro idoneità alla adozione di minori abbandonati, ovvero senza genitori, senza famiglia”.
Il giornalista ha poi tenuto a fare una precisazione: “Non si tratta della chance di adottare solo fanciulli stranieri, come abbiamo letto sui giornali, ma anche italiani, in quanto fissare un tale limite comporterebbe una discriminazione. Con tale decisione la Corte Costituzionale non mira a soddisfare il desiderio o bisogno di genitorialità, ossia di divenire genitore, dell’individuo non accoppiato, bensì il bisogno supremo del bambino di crescere in un contesto familiare di amore e cura, contesto che può essere garantito anche dal soggetto singolo”, ha detto Feltri.
“Un bravo babbo o una brava mamma”
Feltri, dopo aver fatto riferimento anche a quanto vissuto in prima persona – “Io stesso sono stato cresciuto da madre singola, rimasta vedova quando io avevo sei anni […]” – ha spiegato come sia “meglio avere un genitore, padre o madre che sia, piuttosto che non averne del tutto”.
Per il giornalista resta “auspicabile che un bimbo abbia due genitori, maschio e femmina, padre e madre. Ma, se questo non è possibile, gli è sufficiente disporre di un bravo babbo o di una brava mamma“. In questa ottica Feltri ha sottolineato come vi siano bambini che vivono in contesti con due genitori decisamente turbolenti con “nuclei familiari tossici, dove si litiga con violenza e dove i sentimenti, le esigenze e le emozioni del pargoletto non vengono considerati”.
Ulteriore apertura inattesa da parte di Feltri anche su un altro aspetto: “Sottolineo che le tendenze sessuali non incidono sulla capacità genitoriale e che quindi non fanno né dovrebbero fare testo. Sì, pure i single gay possono adottare un figlio. I gusti sessuali non determinano il valore né di un genitore né di un essere umano“, ha concluso il giornalista.
