Morta Agitu Gudeta, simbolo dell'integrazione. Confessa l'assassino
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Direttore: Alessandro Plateroti

Morta Agitu Gudeta, simbolo dell’integrazione. Confessa l’assassino

Carabinieri

Agitu Gudeta è stata trovata morta in casa. Confessa un dipendente, uccisa per uno stipendio.

FRASSILONGO – E’ stata trovata morta in casa Agitu Gudeta, donna etiope e simbolo dell’integrazione. L’allarme è stato lanciato da vicini nel pomeriggio di martedì 29 dicembre 2020. Il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso della 42enne.

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Aperta un’indagine per cercare di ricostruire meglio la dinamica. Sin dal primo momento i segni sul corpo della donna e la scena del crimine suggerivano l’ipotesi dell’omicidio. Ipotesi che ha trovato la conferma definitiva con la confessione dell’assassiono, un dipendente di Agitu Gudeta.

L’omicidio e le minacce

L’omicidio è avvenuto a pochi giorni dal suo 43esimo compleanno. A dare l’allarme sono stati i vicini allertati da un uomo che aveva un appuntamento con la donna.

I carabinieri entrati in casa hanno rinvenuto il corpo senza vita della donna Sono in corso tutte le indagini per cercare di ricostruire meglio quanto accaduto. L’ipotesi di una morte violenta è rafforzata, come scritto da La Repubblica, da alcune minacce. “Mi insultano, mi chiamano brutta negra, dicono che me ne devo andare e che questo non è il mio posto“, aveva detto agli inquirenti la donna negli anni scorsi. Diversi i punti da chiarire su questa vicenda e i militari stanno ascoltando i vicini e altre persone per cercare di ricostruire meglio quanto successo.

Ambulanza
Ambulanza

Morta Agitu Gudeta, confessa l’assassino: è un dipendente della donna

Gli inquirenti hanno fermato un dipendente della donna, un uomo di 32 anni di origine ghanese. Dopo ore di interrogatorio, l’uomo ha confessato. Stando alle prime indiscrezioni, il movente sarebbe legato ad una questione di denaro, forse uno stipendio che non sarebbe stato pagato.

Carabinieri
Carabinieri

Chi era Agitu Gudeta

Agitu Gudeta era arrivata in Italia nel 2010 e aveva ottenuto lo status di rifugiata. Qualche anno di ambientamento prima di riuscire ad avviare la sua azienda agricola caratterizzata dall’allevamento delle capre mochene. Una personalità molto forte e un simbolo dell’integrazione.

La morte, avvenuta nel pomeriggio di martedì 29 dicembre 2020, ha ancora diversi punti da chiarire. I carabinieri stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso. Nessuna ipotesi è esclusa e gli accertamenti serviranno ad accertare meglio quanto accaduto.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 13:14

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