L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, spezza una lancia in favore della Russia, esortando ad analizzare la guerra con distacco.
La guerra in Ucraina è un argomento estremamente complesso da sviscerare, a causa delle mille differenti cause e delle posizioni diverse che si assumono in base alle informazioni che vengono recepite sul conflitto, sui Paesi interessati da esso e sulla storia che ha portato alla guerra in corso. Anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha parlato dell’invasione russa in Ucraina, esortando a guardare alla guerra con distacco, analizzandone le cause reali.
Le parole dell’ex sindaco di Roma
“Bisogna rompere questo unanimismo della propaganda di guerra: non si può solo dire che i russi sono folli, serve parlare delle cause reali di questa guerra. Sicuramente la Russia ha la responsabilità di questa invasione, ma ci sono cause profonde che devono essere comprese e rimosse se si vuole la pace“. Queste le parole di Alemanno all’AdnKronos, in occasione del convegno ‘Fermare la guerra. L’Italia protagonista per la pace in Europa’.
Stando all’ex sindaco di Roma, “bisogna individuare per l’Italia un ruolo diverso da quello del totale appiattimento nei confronti dell’amministrazione Biden che finora ha contraddistinto il governo Draghi”. E ancora, “Credo che l’Italia debba trovarsi in sintonia con Germania e Francia, che sono i paesi più interessati alla pace in Europa, formulare insieme un piano di pace che deve basarsi su due punti: il contestuale cessate il fuoco con lo stop all’invio delle armi e indicare una strada per garantire l’autodeterminazione dei popoli nella regione del Donbass; bisogna fare dei referendum neutrali per capire cosa vogliano fare davvero quelle regioni che oggi sono il vero centro del conflitto e causa di questa guerra“.
Per l’ex sindaco di Roma, anche l’Occidente ha delle colpe: “È grave che finora da parte dell’Occidente, dei paesi europei e degli Stati Uniti non ci sia nessuna proposta negoziale. Ci si limita a dire che i russi si devono ritirare, ma è chiaro che la proposta è irricevibile da parte russa: nella storia non si è mai visto un esercito invasore che sta vincendo girare i tacchi e tornare indietro senza ottenere nulla. Serve fare una proposta di pace credibile e su questo fare la massima pressione attraverso sanzioni e la questione dell’invio delle armi che non deve essere strumento di escalation ma di deterrenza per bloccare il conflitto”.