Alice Neri, domani (forse) la svolta nel caso: appare un terzo uomo
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Alice Neri, la svolta nel caso: appare un terzo uomo

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Nella giornata di domani, lunedì 6 marzo, potrebbe esserci la svolta sul caso della morte di Alice Neri, la mamma 32enne trovata carbonizzata.

Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri, la mamma 32enne di Rami di Rivarino ritrovata priva di vita carbonizzata dentro la sua auto. La volta nell’inchiesta potrebbe arrivare con molta probabilità domani. Nella giornata di domani, lunedì 6 marzo, verranno ascoltati – nell’ambito dell’incidente probatorio – i tre tunisini amici di Mohamed Gaaloul. 

Quest’ultimo risulta essere il principale sospettato nell’inchiesta. Secondo quanto riferito dai tre amici dell’uomo, il sospettato avrebbe fatto rientro a casa il 18 novembre con i vestiti sporchi di olio. In questo senso, i sospetti si accrescono in quanto un olio è stato utilizzato come accelerante per fare fuoco alla vettura di Alice Neri, nelle campagne di Fossa Concordia.   

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Al momento del ritrovamento della donna la sua Ford Fiesta era completamente carbonizzata. Secondo quanto riferito dal legale difensore, Roberto Ghini, era stato richiesto un rinvio dell’udienza per poter trascrivere le intercettazioni dei tre tunisini. Prima di essere ascoltati dai carabinieri, i tre erano stati intercettati per sei ore e le loro conversazioni erano state trascritte

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La ricostruzione del 18 novembre 

Stando alle intercettazioni, quel giorno un amico del sospettato, Ahmed, avrebbe aperto la porta a quest’ultimo. Nelle dichiarazioni, però, Ahmed, Moussa e Rabia non concordano su alcuni elementi come orari e condizioni meteo del giorno.  

Moussa ha riferito alle forze dell’ordine che l’amico Ahmed aveva visto Mohamed stendersi sul divano. Poi Moussa ha riferito: “Ma pensa te, non mi ricordo proprio niente di quel giorno lì.” Il legale ha riferito: “Ho ascoltato con attenzione le intercettazioni ambientali e dimostrano che i tre testimoni hanno un ricordo poco preciso sia sul giorno, sia sugli orari, sia sulle effettive condizioni in cui si sarebbe trovato il mio assistito”. 

Ci sarebbe poi un terzo uomo, il collega e amico della vittima che avrebbe scritto alla donna diverse lettere d’amore. Il giorno prima dell’omicidio l’uomo avrebbe conversato per messaggio con la vittima 32enne. Nei messaggi l’uomo ha chiesto alla donna di incontrarsi, ma questa si trovava in compagnia di un collega allo Smart Cafè.  

L’uomo in questione aveva riferito agli inquirenti: “L’ho sollecitata tramite Whatsapp  ma mi ha detto che si trovava nel bar dei cinesi a San Prospero. Prima di rientrare a casa, alle 18.50 sono transitato al bar di San Prospero per vedere se Alice fosse ancora lì, ma non c’era”. 

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ultimo aggiornamento: 5 Marzo 2023 13:15

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