L’allarme dei presidi sulla scuola: “L’avvio ordinato delle attività è pregiudicato da problemi che non hanno risposta”.
ROMA – Il nuovo allarme dei presidi sulla scuola. A pochi giorni dal ritorno in classe i dirigenti scolastici lamentano “un avvio ordinato delle attività pregiudicato da problemi a cui non è stata ancora fornita una risposta efficace ed univoca”. In particolare, l’Anp guidata da Antonio Giannetti non ha dato l’ok al protocollo e ha denunciato che “senza risposte chiare le scuole sono esposte a difficoltà ingestibili e insuperabili e a contenziosi certi“.
Nei prossimi giorni, nonostante l’invito del ministro Bianchi ad accettare le misure decise, possibile un nuovo confronto tra il Governo e i sindacati per risolvere tutti i punti critici e garantire una ripartenza tranquilla dell’anno scolastico.
I tamponi
L’altra questione al centro della discussione riguarda i tamponi. I presidi lamentano il fatto che “le norme sullo screening del personale non indicano con quale frequenza le scuole devono provvedere e pagare per i docenti fragili“. Sul tavolo del prossimo incontro tra Governi e sindacati anche il tema dello screening a campione per alunni e insegnanti. Nel protocollo del Cts i test sono previsti solamente per gli studenti, ma presidi e parti sociali sono in pressing per allargare il tutto anche al personale scolastico.
Passaggi che devono assolutamente chiariti nei prossimi giorni per garantire un ritorno in classe in sicurezza. Novità sono attese presto e i presidi sperano in indicazioni chiare per far ripartire in sicurezza la scuola.
Ricciardi preoccupato
Preoccupazione è stata espressa dal consulente del ministro Speranza Walter Ricciardi. “Mi preoccupa il modo in cui si sta programmando la riapertura – ha detto riportato dal Corriere della Sera – in Scozia hanno aperto da una settimana e i casi sono schizzati in quanto i bambini al di sotto dei 12 anni sono diventati il vettore per la trasmissione dell’infezione agli adulti“.