Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Italia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Italia

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Registrati tre casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Vaia: “questa non è una nuova malattia e non deve destare allarme.”

L’epidemia di vaiolo delle scimmie, ad oggi ha registrato casi in ben 8 Paesi appartenenti all’Unione europea. Stando ai dati forniti dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, i paesi in questione sono Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Secondo Hans Kluge, direttore dell’Oms i casi di vaiolo delle scimmie registrati nei paesi appartenenti all’Unione europea sono “atipici per diverse ragioni. In primo luogo, perché tutti tranne uno di questi casi non hanno relazioni con viaggi in aree dove il vaiolo delle scimmie è endemico, cioè in Africa Occidentale e Centrale. Secondo, perché molti dei casi iniziali sono stati individuati attraverso i servizi di salute sessuale e riguardano uomini che fanno sesso tra uomini. Terzo, per la natura geograficamente dispersiva dei casi in Europa e fuori, questo suggerisce che la trasmissione potrebbe essere in corso da tempo”.

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Altri tre casi sono stati confermati tra la giornata di ieri 20 maggio ed oggi, 21 maggio, in Italia. Attualmente, i casi di infezione sono a carico all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma.

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L’istituto Spallanzani ha comunicato che le tre vittime del contagio “sono trattate con una terapia sintomatica allo stato sufficiente. Presso l’Istituto sono disponibili, comunque, farmaci antivirali che potrebbero essere impiegati in via sperimentale qualora si rendesse necessaria una terapia specifica”.

Le dichiarazioni di Francesco Vaia

Il Direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha dichiarato: “Primo messaggio da dare: nessun allarme. Situazione da tenere sotto controllo ma non desta allarme. La trasmissione uomo-uomo caratterizza buona parte dei casi riscontrati. Non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale e che riguarda in particolare gli omosessuali. Al momento sappiamo che riguarda i contatti stretti”.

Francesco Vaia conclude rassicurando che “questa non è una nuova malattia e non deve destare allarme. È un vaiolo minore. Ha una sintomatologia più lieve del vaiolo tradizionale.  La buona notizia è che lo abbiamo preso, credo in tempo”.

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ultimo aggiornamento: 21 Maggio 2022 12:37

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