L’Anfia sull’ipotesi di solo auto elettriche dal 2035: “Serve un ripensamento o almeno un chiarimento”.
ROMA – L’Anfia non sembra condividere la decisione del Cite di solo auto elettriche dal 2035. “A nome di tutte le imprese, degli imprenditori e dei lavoratori di questo settore – si legge in una nota dell’associazione – speriamo in un ripensamento o chiarimento. In più chiediamo al Governo di fare come tutti gli altri esecutivi: dare certezza a questa filiera e definire nel più breve tempo possibile una road map per la transizione produttiva e della mobilità sostenibile […]“.
Anfia: “Serve un piano di politica industriale”
L’associazione non sembra condividere quanto annunciato dal Cite. “Se la decisione rispecchia le posizioni del Governo – è stato precisato sempre in questa nota riportata dal Corriere della Sera – il comitato non può non aver considerato gli impatti e, visto anche il suo ruolo di organo di coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica, non può aver preso e comunicato una decisione così forte senza aver messo in campo un piano di politica industriale per la transizione del settore automotive, operativo sin da oggi“.
La decisione del Cite
La nota dell’Anfia è arrivata poche ore dopo dalla decisione del Cite sullo stop alle auto non elettriche dal 2035. Si tratta sicuramente di una misura molto forte ma in linea con la politica del Governo. Su questo tema, però, ci potrebbero essere già nei prossimi mesi dei confronti con le associazioni di categoria per provare a trovare un’intesa ed evitare un nuovo strappo.
Si tratta di un settore in crisi e per questo motivo le misure devono avere come obiettivo quello di rilanciare il mondo delle auto. Il traguardo prefissato è quello di eliminare le auto a motore termico entro il 2035, ma il cammino è ancora lungo e pieno di ostacoli.