Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier a Fivizzano in occasione dell’anniversario dell’eccidio di Vinca dell’agosto 1944.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il tedesco Frank-Walter Steinmeier si sono recati a Fivizzano in occasione dell’anniversario dell’eccidio di Vinca, la strage compiuta dai nazi-fascisti negli anni duri della Seconda Guerra Mondiale.
L’anniversario dell’eccidio, Mattarella a Fivizzano con Steinmeier
Mattarella e Steinmeier sono arrivati poco prima di mezzogiorno, hanno depositato una corona in onore dei Caduti e hanno inaugurato una targa commemorativa con la quale si riconosce al paese la Medaglia d’oro al merito civile e della Medaglia d’argento al valor militare per la Resistenza al nazifascismo.
Presenti alla cerimonia anche il presidente della Regione Rossi, il sindaco Gianluigi Giannetti e il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti.
“Oggi sono qui come presidente federale tedesco e provo solo vergogna. Mi inchino davanti ai morti di Fivizzano, vi chiedo perdono per crimini perpetrati per mano tedesca“, ha dichiarato Steinmeier.
“La nostra democrazia, i nostri valori di libertà, la spinta ideale che ha permesso all’Europa di risollevarsi e di riconciliarsi con se stessa, si fondano e si sviluppano proprio a partire dal sangue versato da innocenti, come avvenuto qui, e dal conseguente commosso grido dei padri fondatori dell’Europa: ‘Mai più guerre, mai più lutti”, ha sottolineato Mattarella.
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L’eccidio di Vinca
L’eccidio di Vinca porta la tristemente nota firma del maggiore Walter Reder. Nel paesino della frazione di Vinca la furia omicida nazi-fascista avrebbe fatto 173 vittime. Tutti civili. L’episodio risale all’agosto del 1944. In meno di una settimana, esattamente tra il 24 e il 27 agosto, i militari della Aufklärungs-Abteilung 16 furono esecutori di una stage immotivata e cruenta.
A scatenare la violenta reazione dell’esercito tedesco fu l’uccisione di un ufficiale tedesco in occasione di un assalto a un mezzo nazista. Iniziò una rappresaglia violentissima tra Vinca e le frazioni vicine. Furono trucidati le donne e gli anziani, furono bruciate le case.
Uno degli elementi più inquietanti è la testimonianza secondo cui durante il rastrellamento e l’eccidio, i carnefici facevano suonare un organetto.