E’ entrato in vigore il comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada: si rischiano le multe con l’aria condizionata in auto.
Da diverso tempo si parlava del comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada, ovvero l’articolo che disciplina la sosta e la fermata dei veicoli. Perché si è tanto discusso di questo comma? Perché ora che è entrato in vigore si rischia una multa anche a causa dell’aria condizionata nella propria auto. Prima di farsi prendere dal panico è meglio fare chiarezza: non ci sono divieti o limitazioni riguardo all’uso del climatizzatore in auto quando si viaggia ma solamente durante la sosta. Vediamo allora nel dettaglio quali sono i comportamenti da evitare per non correre il rischio di ritrovarsi una sanzione amministrativa da dover pagare.
Aria condizionata in auto: il Codice della Strada
Ma cosa c’è scritto nel comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada? Vediamolo insieme: “E’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso”.
In pratica il divieto di tenere l’aria condizionata dell’auto accesa vale esclusivamente nel caso in cui fermiamo l’auto per una sosta (per fare una commissione o altro) o una fermata (se, per esempio, si attende una persona). Finché l’automobile è in viaggio non c’è alcun divieto.
Il comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada è entrato in vigore nel 2021 ma erano diversi anni che se ne parlava: dopo molte discussione e altrettanti rinvii, è stato deciso di inserirlo a tutti gli effetti nel Codice della Strada. Tale provvedimento è stato adottato per ridurre le emissioni di CO2 nell’aria e ridurre gli sprechi di carburante.
Aria condizionata: le multe in auto
A quanto ammonta una multa per aver lasciato l’aria condizionata acceso in auto quando il veicolo è fermo per una sosta o una fermata? Anche a questa domanda risponde direttamente il comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada. La sanzione amministrativa va da un minimo di 223 euro a un massimo di 444 euro.