Tre imprenditori sono stati arrestati in provincia di Foggia per caporalato. Sfruttavano 50 braccianti.
FOGGIA – In provincia di Foggia sono stati arrestati tre imprenditori per caporalato. Il blitz degli inquirenti è scattato nelle prime ore di sabato 2 maggio 2020 con i carabinieri che hanno fermato i titolari di questa impresa più un immigrato del Gambia, accusato di essere la persona che reclutava la manodopera in campo di una quota societaria in una delle aziende poste sotto sequestro.
Nelle prossime ore verranno effettuati tutti gli interrogatori del caso per ricostruire meglio la dinamica di questa vicenda.
Le indagini
Le indagini sono scattate nei mesi scorsi. I carabinieri di Foggia hanno portato alla luce un giro di milioni di euro di fatturato. Soldi ottenuti grazie allo sfruttamento di 50 braccianti che venivano sfruttati e alcuni di loro anche irregolari.
Un sistema collaudato con i tre imprenditori che riuscivano a guadagnare diversi soldi grazie a questo business illegale. I migranti venivano rintracciati da un ragazzo del Gambia che in cambio ha ricevuto una quota di una delle società che sono state poste sotto sequestro dopo questa operazione.
Il Governo pensa alla regolarizzazione dei braccianti
Due episodi simili in pochi giorni in Italia. Gli arresti di Foggia sono arrivati dopo qualche ora di quelli in provincia di Asti. Un’emergenza che il Governo sta pensando di risolvere con la regolarizzazione dei migranti.
La proposta è stata avanzata dalla ministra Bellanova con la maggioranza che sta vagliando la possibilità di mettere fine a questo fenomeno. L’idea non convince l’opposizione con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che hanno criticato duramente il Governo. Nelle prossime settimane si continuerà a ragionare sulla bozza del decreto che l’esponente di Italia Viva ha deciso di presentare a Palazzo Chigi.
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fonte foto copertina https://www.facebook.com/carabinieri.it/