La Siae vittima di un attacco hacker: sottratti dati, chiesto un riscatto per evitare la pubblicazione. Indagini in corso.
Un attacco hacker di grandi dimensioni ha colpito la Siae. I pirati informatici hanno sottratto una ingente quantità di dati e hanno chiesto un riscatto per non mettere online i dati rubati. Sul caso indaga la Polizia Postale.
Attacco hacker alla Siae, rubati i dati degli artisti
Stando alle prime informazioni raccolte, l’attacco hacker alla SIAE sarebbe stato condotto da una parte del gruppo Everest. I malviventi hanno sottratto alla Società una ingente quantità di dati degli artisti registrati. Si tratta anche di dati sensibili.
I pirati informatici hanno chiesto il pagamento di un riscatto per evitare la pubblicazione dei dati. La richiesta di riscatto è stata respinta. Questo perché effettivamente non ci sono certezze sul fatto che, incassato il pagamento, i pirati non procedano comunque con la pubblicazione dei dati sul dark web.
Secondo quanto emerso, la SIAE sarebbe stata attaccata con un ransomware, un virus in grado di rubare e bloccare i dati. Solitamente il virus si infiltra nei computer attraverso un messaggio di posta elettronica. Lo stesso tipo di attacco era stato portato contro la Regione Lazio solo poche settimane prima dell’attacco alla SIAE.
Samuele Bersani ricattato da malviventi
Stando a quanto riferito da il Corriere della Sera nella giornata del 22 ottobre, Samuele Bersani, autore registrato alla Siae, sarebbe stato ricattato dai malviventi, che hanno minacciato di condividere sulla rete i suoi dati sensibili, ottenuti evidentemente dopo l’attacco hacker proprio alla Siae.
Le indagini della Polizia Postale
Sull’attacco hacker indaga la Polizia Postale, prontamente contattata dalla società. Gli autori soggetti dell’attacco sono stati altrettanto prontamente informati così da poter muoversi in tempi utili per prevenire ogni tipo di azione da parte dei malintenzionati.
