Paolo Di Canio infiamma il derby della Capitale con un audio (privato) su José Mourinho: “C’era bisogno di un nome ma è come quando prendete un giocatore che è finito”.
L’arrivo di Mourinho alla Roma ha decisamente surriscaldato il clima nella Capitale, dove da giorni si respira una costante aria di derby, come se questa stagione fosse già conclusa (e per la Roma sostanzialmente lo è). E se c’è una persona in grado di infiammare il derby quella è Paolo Di Canio, venuto alla ribalta per un audio rubato proprio su Mourinho. L’ex attaccante della Lazio, in un messaggio che doveva rimanere privato, parla dello Special One e lo definisce sostanzialmente come un allenatore finito, come un giocatore a fine carriera. Apriti cielo. I tifosi della Roma si sono scagliati contro Di Canio, quelli della Lazio lo hanno osannato come dopo un gol-vittoria nel derby. Il tutto in attesa del verdetto del campo che alla fine, come un giudice imparziale, dirà chi aveva ragione in questo bollente mese di maggio 2021.
L’audio di Paolo Di Canio su Mourinho: “È il peggio del peggio, non fa neanche calcio”
“Avete preso il peggio che c’è in questo momento. Poverino, è finito“, è il commento di Paolo Di Canio contenuto in un messaggio audio WhatsApp inviato ad un amico di fede giallorossa. Solo che l’audio in questione è diventato di pubblico dominio aprendo una sorta di caso Di Canio.
“Io capisco che a Roma c’era bisogno di un nome, ma è come quando prendete un giocatore che è finito. E’ andato a cercare il prima possibile di prendersi una panchina perché lui lo sapeva, terzo esonero in quattro anni, cacciato da tutte le parti per incompatibilità e per carattere. Invece lui prima era forte in quello […]“, prosegue Paolo Di Canio nel messaggio all’amico romanista.
“Veramente un disastro. Poi per l’ambiente Roma sarà anche bello, ma poi vi aspettate chissà che cosa e invece avete preso il peggio del peggio perché poi non fa neanche calcio. Vi divertite in qualche conferenza stampa perché fa polemiche, però per ricostruire è il peggio che potesse esserci”, è la sentenza dell’opinionista.
Il commento di Di Canio: “Non devo chiedere scusa a nessuno”
Paolo Di Canio è tornato sulla questione nel corso di un’intervista ai microfoni de il Corriere dello Sport. E Di Canio conferma il suo carattere e la sua personalità.
“Prima cosa, non devo chiedere scusa a nessuno. Premetto che nelle conversazioni private faccio come mi pare. Nessuno si può indignare, neanche i benpensanti che si stanno scatenando adesso, immagino cosa dicano privatamente nelle loro conversazioni. E non accetto insegnamenti. Seconda cosa: quell’audio circolato ovunque fa parte di altri 6-7 messaggi in cui dico altre cose molto positive di Mourinho e che non vanno in contraddizione con quanto si sente nel file. Ci sono i vocali, non li divulgo perché privati. La vigliaccheria è che hanno fatto girare solo quello“.
Un piccolo passo indietro Di Canio lo fa sul termine poverino spiegando nel dettaglio cosa intendesse.
“Ho detto ‘poverino’, non era per sminuire. Ma quale poverino, Mourinho ha una statura, guadagna milioni su milioni. Da sempre, quando divideva la scena con Guardiola, l’ho sempre indicato come numero uno. Ma non per il gioco, bello o meno che fosse, ma per come faceva gruppo, per l’intensità del lavoro, per l’armonia nello spogliatoio”.