Le audizioni in Parlamento sul def del 19 aprile 2021
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Direttore: Alessandro Plateroti

Def, Confindustria: “E’ importante mantenere le misure fino all’uscita della crisi”

Confindustria

Le audizioni in Parlamento sul Def. Confindustria: “Il crollo del cash flow crea un problema di liquidità”.

ROMA – Sono iniziate le audizioni in Parlamento sul Def. La prima ad intervenire è stata Confindustria con il suo Centro Studi. “Il crollo del cash flow – hanno detto gli industriali, riportati da La Repubblica – crea un problema di liquidità che può diventare di solvibilità senza misure adeguate e mette a rischio la sopravvivenza anche di quelle imprese che prima dell’epidemia avevano bilanci e prospettive solide”.

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Per questo motivo – ha aggiunto Confindustria – è importante mantenere le misure che hanno compensato la carenza del cash flow fino all’uscita della crisi come indica il Def“.

I sindacati in audizione in Parlamento

Anche i sindacati in audizione in Parlamento. Il vicesegretario della Cgil, Gianni Fracassi, ha precisato che “una ripresa fondata sulla precarietà non è accettabile. Def e Pnrr si collocano in sinergia e per questo motivo ci sono alcuni punti critici a partire da quello centrale particolarmente critico dell’occupazione. Serve un piano straordinario per la piena occupazione in sinergia con la riforma degli ammortizzatori e una risposta ai lavoratori più colpiti […]“.

La Cisl ha chiesto “la proroga del blocco dei licenziamenti per tutti i lavoratori almeno fino al 31 ottobre e il prolungamento delle indennità Covid per i lavoratori stagionali […]“. “Nel Def – ha aggiunto la Uil – si nota l’assenza totale del sistema previdenziale […]”.

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Confesercenti: “Calo dei consumi nei primi tre mesi”

In audizione anche Confesercenti con il segretario Mauro Bussoni: “I consumi si confermano come l’elemento di maggior fragilità dello scenario di previsione e ad essi il Def non dedica specifica attenzione […]. Nel primo trimestre la spesa delle famiglie potrebbe essersi ridotta dell’1,5%, cumulando un arretramento di 6,6 miliardi dalla scorsa estate. La spesa delle famiglie non è, purtroppo, considerato elemento propulsivo della ripresa post-pandemica, ruolo affidato invece agli investimenti, anche per il traino atteso dall’attuazione del PNRR“.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/confindustria/

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ultimo aggiornamento: 19 Aprile 2021 21:42

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