Da gennaio arrivano ufficialmente un aumento del 5,4% per le pensioni erogate dall’Inps, con un conguaglio anticipato dello 0,8%.
L’anno nuovo porterà un aumento per le pensioni. A partire dal 1° gennaio 2024, grazie alla consueta operazione di rivalutazione, le prestazioni pensionistiche saliranno del 5,4%. Inoltre, secondo quanto stabilito dal decreto del 20 novembre 2023 del Ministero dell’Economia, un conguaglio dello 0,8% scatterà in anticipo a dicembre 2023.
Pensioni adeguate all’inflazione
Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha firmato il suddetto decreto insieme la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone. E’ stato confermato, a partire dal 1° gennaio 2024, un aumento provvisorio del 5,4% sarà applicato alle pensioni.
Si tratta di un adeguamento degli assegni al costo della vita, che porterà le minime a 598 euro e gli assegni sociali a 524 euro, a seguito di una rivalutazione annuale per proteggere il loro potere d’acquisto dall’erosione dovuta all’inflazione.
Conguaglio anticipato a dicembre 2023
Il conguaglio che sarebbe dovuto scattare il 1° gennaio 2024, frutto della differenza tra il tasso provvisorio 2023 (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%), è stato invece anticipato a dicembre 2023.
Per cui le pensioni verranno aumentate una prima volta a dicembre 2023 dello 0,8%, con la corresponsione degli arretrati maturati da gennaio 2023. Poi, a gennaio 2024, ci sarà l’aumento provvisorio (+5,4%), mentre dal 1° gennaio 2025 sarà applicato un conguaglio, in base all’indice definitivo.
Impatto sull’importo delle pensioni
Tuttavia, gli aumenti sulle pensioni saranno diversificati, fino ad un massimo di 130 euro nelle fasce in cui si concentra la maggior parte dei pensionati. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, evidenzia che con la firma del decreto “l’adeguamento delle Pensioni all’inflazione, diamo un segnale importante per aiutare concretamente i pensionati più in difficoltà e scongiurare la perdita di potere d’acquisto degli assegni”.
“Più soldi nelle tasche di chi, più di tutti, ha sofferto le conseguenze dell’inflazione: aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo. Un aiuto concreto con cui il Governo dimostra ancora una volta l’attenzione nei confronti delle fasce più deboli”, conclude.