Caso Autostrade, l’ultima offerta di Aspi al governo. Il nodo economico e quello politico legato al ruolo dei Benetton, che potrebbero fare un passo indietro…
Dopo anni di stallo arriva il momento della resa dei conti tra Autostrade e il governo, con Aspi che presenta al Mit l’ultima offerta per evitare l’iter per la revoca delle concessioni.
L’ultimatum di Conte
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche nella giornata di venerdì, ha fatto sapere che l’iter per la revoca delle concessioni sarà interrotto solo nel caso in cui al governo dovesse arrivare una proposta irrinunciabile e particolarmente vantaggiosa per il pubblico interesse.
La trattativa in extremis
Sarebbero almeno tre le condizioni poste dal governo, che pubblicamente non sono mai state espresse. Né da Conte né dalla Ministra De Micheli. L’unica certezza è che ancora al 10 luglio la distanza tra le parti era abissale. E che ad Aspi rimaneva ventiquattro o al massimo quarantotto ore per presentare l’ultima offerta. Questo nonostante l’ultimo vertice si sia concluso con un clamoroso nulla di fatto, come confermato dal premier Conte.
L’ultima offerta di Autostrade al governo
In realtà a riflettori spenti sembra che l’intenzione del governo sia quella di concedere uno o due giorni in più ad Autostrade. Secondo molti nella speranza che questa offerta irrinunciabile effettivamente arrivi sulla scrivania della De Micheli e su quella di Giuseppe Conte.
Autostrade dovrebbe presentare un piano con settecento milioni aggiuntivi per far fronte alla manutenzione delle infrastrutture. Resta il nodo Genova, con il governo che vuole un sostanzioso indennizzo per il crollo del Ponte Morandi. L’ultima proposta sarà migliorativa anche per quanto riguarda le tariffe
Il passo indietro dei Benetton (che resterebbero in ballo)
Un altro nodo da sciogliere è quello legato al ruolo dei Benetton. Nelle ultime ore si è parlato con insistenza di un passo indietro, con la famiglia pronta ad andare in minoranza, pur rimanendo all’interno di Atlantia.
A quel punto, se si concretizzasse l’ipotesi, la palla passerebbe al Movimento 5 stelle, che dovrebbe decidere se accontentarsi del compromesso o se andare fino in fondo mettendosi di traverso ostacolando l’accordo per arrivare alla cacciata dei Benetton. E tra i pentastellati c’è addirittura chi, parlando del caso Autostrade, evoca una crisi di governo.