Il Bollettino economico della Bce e l’effetto Draghi: “I differenziali dei titoli di Stato italiani sono diminuiti notevolmente”.
Nel Bollettino economico del 25 marzo, la Bce si sofferma sulla situazione italiana evidenziando come l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi abbia portato ad una notevole diminuzione per quanto riguarda i differenziali dei titoli di Stato.
Il Bollettino economico della Bce, con Draghi considerevole abbassamento dello Spread
“I differenziali dei titoli di Stato italiani sono diminuiti notevolmente nel periodo precedente la formazione di un nuovo governo da parte dell’ex presidente della Bce Mario Draghi e hanno brevemente raggiunto un nuovo minimo pluriennale prima di tornare a crescere“, si legge nel Bollettino economico della Bce come riferito dall’Ansa.
“In particolare durante il periodo in esame, i differenziali di rendimento a dieci anni italiani e portoghesi si sono ridotti di 12 e 1 punti base, attestandosi allo 0,73 e allo 0,30 per cento, rispettivamente. Nello stesso periodo, i differenziali a dieci anni tedeschi, francesi e spagnoli sono lievemente aumentati di 1, 1 e 6 punti base, rispettivamente, arrivando al -0,26 per cento, al -0,01 per cento e allo 0,41 per cento”.
L’aumento dei tassi di interesse di mercato
La Bce si sofferma anche sull’incremento dei tassi di interesse di mercato evidenziando come questo aumento, se non contrastato, potrebbe portare a sviluppi indesiderati.
“I tassi di interesse di mercato hanno registrato un incremento a partire dall’inizio dell’anno, ponendo rischi per le condizioni di finanziamento nel loro complesso […]. Se considerevole e persistente, l’aumento dei tassi di interesse di mercato, ove non contrastato, potrebbe tradursi in un inasprimento prematuro delle condizioni di finanziamento per tutti i settori dell’economia. Un tale sviluppo sarebbe indesiderato”.
Effetto Covid, permane un clima di incertezza
Ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria permane il clima di incertezza che inevitabilmente grava sulle prospettive economiche, che però potrebbero risollevarsi con la campagna di vaccinazione.
“L’incertezza continua a caratterizzare le prospettive economiche a breve termine. In prospettiva, le campagne di vaccinazione in atto e il graduale allentamento delle misure di contenimento, al netto di ulteriori sviluppi avversi associati alla pandemia, sostengono le aspettative di un solido recupero dell’attività economica nel corso del 2021”.