Bonaccini: “Meloni debole su Donzelli e Delmastro”

Bonaccini: “Meloni debole su Donzelli e Delmastro”

Il candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini attacca la premier Meloni sulla decisione di difendere i suoi colleghi di partito.

Per il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini le parole della premier Giorgia Meloni sul caso che ha coinvolto i suoi fedelissimi Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro sono state un “grave errore e gesto di debolezza politica”. La presidente aveva difeso i due esponenti di Fratelli d’Italia sulla questione nata in seguito alle dichiarazioni del coordinatore di partito sul caso Cospito, in una lettera inviata al Corriere della Sera.

Secondo Meloni non ci sarebbero i presupposti per le dimissioni del sottosegretario alla Giustizia e il vicepresidente del Copasir, rispondendo a chi chiedeva le dimissioni dei due. Tutte le opposizioni si sono unite in questa richiesta da Calenda al Pd passando per i 5 stelle. Da parte sua la premier invita i suoi a non rispondere alle accuse dell’opposizione invitandoli alla massima serietà e concentrazione sul caso Cospito.

Partito Democratico

Per il governatore emiliano il 41bis non è in discussione

“Parla da capo partito, la sua lettera attizza l’incendio” aveva detto Letta. Ora anche il (forse) futuro segretario del Pd Bonaccini si scaglia contro la premier. Intervistato da Repubblica il governatore ribadisce che quella sui due esponenti di FdI da parte di Meloni è stata una “risposta sbagliata”. Bonaccini aggiunge, «probabilmente è meno forte di quanto voglia far apparire. E colgo un altro elemento: la destra si è sempre sentita esclusa dallo Stato e ora che è al governo è come se avesse un atteggiamento di rivalsa. Ma debolezza e arroganza sono cattive consigliere. Spostare l’attenzione su altro aiuta. Ma i cittadini inizieranno presto a presentare alla destra il conto delle promesse elettorali».

Secondo il candidato segretario del Pd la premier avrebbe dovuto tempestivamente chiudere la vicenda con maggiore autorevolezza e continua a sostenere che i due debbano dimettersi. «Non hanno dimostrato quell’onore e quella disciplina che la Costituzione chiede a chi ricopre cariche istituzionali. Il rispetto delle regole e della democrazia viene prima di ogni cosa, soprattutto per chi dovrebbe guidare il Paese» sottolinea Bonaccini.

Inoltre, sul 41bis il governatore emiliano ribadisce che «non è minimamente in discussione» e la decisione su Cospito non spetta alla politica bensì alla magistratura. «Il 41-bis è un istituto essenziale per la lotta alla mafia e a ogni tipo di eversione: per quanto mi riguarda non è minimamente in discussione.» Bonaccini ricorda: “Vengo dal Pci e ricordo che nella nostra storia ci sono le lapidi di Pio La Torre e Guido Rossa.”