Bonaccini va avanti sul fine vita, ma incontra il muro di Delrio
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Bonaccini va avanti sul fine vita, ma incontra il muro di Delrio

Graziano Delrio

Il Partito Democratico si spacca a metà sulla questione del fine vita, per cui il presidente emiliano Bonaccini intende proseguire.

La questione del suicidio assistito ha acceso un acceso dibattito all’interno del Partito Democratico, con il senatore Graziano Delrio che si è apertamente opposto all’iniziativa del governatore dell’Emilia-Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, che con una delibera garantisce il fine vita entro 42 giorni dalla richiesta.

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Graziano Delrio

Delrio si oppone al suicidio assistito

Graziano Delrio ha preso posizione contro la decisione del governatore emiliano, Stefano Bonaccini, di regolamentare il suicidio assistito a livello regionale, sostenendo che non possono esistere 20 leggi regionali differenti su una materia così delicata.

Delrio appoggia la linea della Chiesa espressa dal capo della CEI Matteo Zuppi, il quale sostiene che non esiste un diritto alla morte. E infatti, secondo l’articolo 2 della proposta di legge Bazoli, “il nostro dovere è rafforzare il sistema sanitario nelle cure palliative. Il cardinale ci dice che la vita è intangibile, e io personalmente sono d’accordo. D’altronde la Consulta non apre all’eutanasia“, afferma il senatore Pd.

Secondo Delrio, la priorità dovrebbe essere una legge nazionale e, nell’attesa, sarebbe preferibile istituireComitati etici piuttosto che avere leggi regionali frammentate”. “Meglio una delibera che istituisce percorsi amministrativi in attesa di una legge. Anche se l’attesa va accorciata”, dichiara il senatore Pd riferendosi alla delibera di Bonaccini per permettere l’eutanasia, con un iter di tempo di soli 42 giorni dalla richiesta.

Bonaccini difende la sua linea

Stefano Bonaccini, da parte sua, ha difeso la sua delibera come un’applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale, sottolineando l’urgenza di dare risposte a chi soffre. Il presidente dell’Emilia-Romagna ha anche ribadito che il Parlamento dovrebbe agire per creare una legge nazionale sul fine vita, ma nel frattempo la sua regione ha preso l’iniziativa per rispondere alle esigenze dei cittadini.

Il governatore respinge le accuse di “furbizia” da parte della destra, sostenendo che la Regione sta semplicemente facendo “ciò che lo Stato non ha il coraggio di fare“. La proposta di legge di Bonaccini, infatti, garantisce ai malati il diritto di congedarsi dalla vita entro 42 giorni dalla richiesta, come dispone la sentenza 242 della Corte Costituzionale.

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ultimo aggiornamento: 13 Febbraio 2024 15:37

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