Bonomi: "Il governo si formi presto, no a rischio flat tax"
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Bonomi: “Il governo si formi presto, no a rischio flat tax”

Carlo Bonomi

“Dobbiamo augurarci la formazione di un governo in tempi rapidi”. Queste le parole del presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione dell’assemblea generale dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, si è espresso in questi termini. Bonomi spera inoltre che il governo sia “composto da persone autorevoli, competenti e inappuntabile nella sua composizione. Un governo che confermi la posizione dell’Italia, dell’Europa e lavori nel rispetto delle regole di bilancio, dei diritti e dello stato di diritto, della scelta atlantica e della Nato, con totale condivisione delle misure comuni definite a causa dell’aggressione russa all’Ucraina”.

Il pensiero di Carlo Bonomi

Bonomi spinge quindi per la formazione di una compagine governativa che non tardi eccessivamente ad arrivare, pur nella consapevolezza che ad oggi non sia possibile fare previsioni realistiche rispetto alla crescita e sugli effetti del rialzo dei prezzi, dopo la scelta scioccante dei russi.

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Carlo Bonomi
Carlo Bonomi

“Serve da parte del governo una generale vasta convergenza sulle scelte, anche con le forze di opposizione. C’è bisogno di serietà, unità e responsabilità su energia e finanza pubblica” ha dettagliato il presidente di Confindustria, “Serve la stessa serietà e unità perseguita sui conti dello Stato dal Governo Draghi”, ha inciso Bonomi dal palco dell’assemblea.

“Il governo Draghi è stato capace di impiegare 60 miliardi di sostegno senza pregiudicare debito e deficit. Una cosa mai successa in passato. Ma ora non si può contare sulle stesse entrate con il nuovo governo che si troverà ad affrontare spese legate alla situazione corrente che arriveranno facilmente a 50-60 miliardi nella prossima lege di bilancio alle quali poi si devono aggiungere le promesse elettorali”.

Stando a Bonomi non si può compromettere la discesa del debito perchè questo implicherebbe una presa di distanza dagli accordi con l’Europa e questo farebbe aumentare lo spread in maniera concreta. Se ciò dovesse palesarsi “si ridurrà anche la voce dell’Italia al tavolo per la revisione delle regole europee per il prossimo anno. Il nostro Paese semplicemente non se lo può permettere” epiloga Bonomi.

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ultimo aggiornamento: 3 Ottobre 2022 15:11

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