Borse 21 settembre 2020, si apre l’ultima settimana del mese per i listini mondiali.
MILANO – Borse 21 settembre 2020. Dopo una chiusura di settimana in rosso, c’era grande attesa per conoscere la riapertura dei listini. Un andamento negativo anche in questa prima seduta con gli indici del Vecchio Continente che hanno lasciato per strada oltre il 2% con lo spread che ritorna a salire. Male anche in Asia.
Borse 21 settembre 2020, listini asiatici in rosso
La settimana per i listini asiatici si è aperta in rosso. Con la chiusura di Tokyo per festività, i fari erano puntati su Shanghai e Shenzhen che hanno lasciato per strada lo 0,49% e lo 0,29%. Male anche Seoul (-0,22%) e Hong Kong (-1,55%).
Per gli indici europei è stata un’apertura molto complicata. Piazza Affari è arrivata a perdere anche il 3,5% per poi chiudere al 3,8%. In linea anche gli altri listini: Parigi (-3,74%), Londra (-4,2%) e Francoforte (-3%). In Germania sono arrivati anche i primi dati sull’economia tedesca. “Dopo il massiccio arretramento nel trimestre primaverile – si legge nella nota della Bundesbank citata da La Repubblica – è seguito, nel terzo trimestre un movimento contrario. Nel resto dell’anno la ripresa andrà avanti, ma più lentamente“.
Giornata negativa anche negli Usa. Il Dow Jones ha lasciato per strada l’1,85%. -0,13% per il Nasdaq.
Spread in ribasso
Lo spread è ritornato sotto i 140 punti. Nonostante una risalita nella prima parte di giornata, la curva ha chiuso a 139.
Continua la sua risalita, invece, l’euro. La moneta unica ha guadagnato lo 0,18% a 1,1862 dollari mentre lo yen è passato di mano a 104,3 (-0,2%). Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è ritornato a perdere. Il Wti ha ceduto il 5% a 39,09 dollari.
Lagarde: “Ripresa incerta”
Sulla Borsa pesano anche le parole di Christine Lagarde all’Assemblea parlamentare franco-tedesca: “La ripresa nell’Eurozona resta molto incerta, disomogenea ed incompleta – le parole della presidente Bce riportata dall’Ansa – tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia e dalle misure di contenimento“.