Botta e risposta in tv tra Rizzo e Mussolini: “Comunista, mica scemo”

Botta e risposta in tv tra Rizzo e Mussolini: “Comunista, mica scemo”

Scintille a L’Aria che Tira su La7: Marco Rizzo e Alessandra Mussolini si scontrano sul processo Open Arms tra accuse e battute pungenti.

Durante l’ultima puntata di L’Aria che tira, la discussione sul processo Open Arms ha dato vita a un vivace confronto tra Marco Rizzo e Alessandra Mussolini.

La tensione è esplosa quando il presidente onorario del Partito Comunista e coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare ha criticato l’approccio del governo Meloni-Salvini.

Alessandra Mussolini

Il dibattito tra Marco Rizzo e Alessandra Mussolini

Il punto del dibattito è la posizione di Marco Rizzo sul processo Open Arms, come riportato da Il Tempo.it, che vede Matteo Salvini accusato per il caso della nave carica di migranti.

Intervenendo sulla questione, Rizzo ha definito il “processo politico” e ha espresso preoccupazione per il futuro dell’Italia. “La patria va davvero salvata e lo dico francamente senza polemica“, ha affermato, ribadendo che il sovranismo del governo attuale manca di sostanza reale.

Le parole di Rizzo non sono però state ben accolte dal conduttore Parenzo. Ha, infatti, sottolineato la storia politica del suo ospite, ricordandogli le sue radici nel partito Comunista.

A quel punto, l’uomo ha risposto con la frase che ha acceso ulteriormente il dibattito: “Uno che viene dal Partito comunista mica è scemo!“.

La battuta, seppur tagliente, ha fatto sorridere lo studio, ma ha dato l’opportunità ad Alessandra Mussolini di intervenire: “Su questo abbiamo qualche dubbio…“, ha commentato con tono sarcastico.

L’attacco a Dacia Maraini

Non solo Alessandra Mussolini, ma anche il conduttore Parenzo è entrato in rotta di collisione con Marco Rizzo.

Quest’ultimo ha ribadito il suo scetticismo nei confronti del sistema giudiziario italiano, attaccando frontalmente la scrittrice Dacia Maraini, ospite in collegamento.

La scrittrice aveva difeso con forza il ruolo della magistratura, mentre il leader sovranista ha ricordato un episodio controverso legato a Piero Fassino, accusato di furto per un profumo. “Se ci fosse stato un povero Cristo quanta galera si sarebbe fatto?“, ha concluso polemicamente.