Cacciatore morto: proiettile corrisponde a quello del collega suicida
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Cacciatore morto: proiettile corrisponde a quello del collega suicida

sirene Polizia

Continuano le indagini sul caso del cacciatore 24enne morto a Trento: il proiettile è compatibile con l’arma di Maurizio Gionta.

Nuovi indizi sul caso della morte del cacciatore trentino. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il cacciatore suicida, poco prima di togliersi la vita, avrebbe lasciato un bigliettino in cui chiedeva di non essere incolpato della morte del collega 24enne, ritrovato anch’egli privo di vita nei boschi sopra Celledizzo. 

La vicenda

Il mistero della morte di Massimiliano Lucietti, il cacciatore 24enne ucciso nei boschi d Celledizzo, continua ad infittirsi. La vicenda risale al 31 ottobre, quando un cacciatore ha chiamato le forze dell’ordine per allertare della presenza di un cadavere nei boschi. Si trattava di un suo collega cacciatore, il 24enne Massimiliano Lucietti. 

Una volta giunti sul posto, gli inquirenti oltre al cadavere del 24enne hanno trovato anche quello dell’uomo che ha allertato le forze dell’ordine. Quest’ultimo, però, al contrario di Lucietti si sarebbe tolto la vita.  

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Ancora non è chiaro cosa sia accaduto in quei boschi. Secondo quanto emerso dai primi esami della balistica effettuati dai carabinieri del Ris di Parma, il proiettile che ha ucciso il 24enne, colpendolo alla nuca, corrisponde ad un calibro 270. 

Il proiettile risulta compatibile con la carabina Winchester utilizzata da Maurizio Gionta, il cacciatore che, dopo aver trovato il corpo privo di vita di Lucietti, ha allertato le forze dell’ordine e dopo 24 ore si è tolto la vita. Il risultato dell’esame balistico comunque non costituirebbe una prova di colpevolezza di Gionta. 

Difatti, il proiettile in questione è largamente utilizzato nell’ambiente venatorio. Risulta infatti compatibile con una ventina di fucili regolarmente denunciati dai cacciatori della zona. Gli inquirenti sono aperti a varie ipotesi: ad uccidere Massimiliano Lucietti, potrebbe anche essere stato un altro cacciatore della zona.   Ciò che è certo, è che il proiettile non proviene dall’arma della vittima, che utilizzava un calibro 300. Pare che almeno altri due cacciatori si trovassero nella zona, quando Lucietti è uscito per una battuta.    

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ultimo aggiornamento: 6 Novembre 2022 10:26

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