Caldo record a luglio. Secondo quanto riferito dal Copernicus climate change service registrate temperature anche superiori al 2016.
ROMA – Caldo record a luglio. Gli ultimi dati stilati dal Copernicus climate change rivelano come nel mese appena concluso la colonnina di mercurio ha raggiunto temperature che finora non erano mai state toccate. Una temperatura media superiore a quella del 2016 che fino a questo momento deteneva il primato a livello globale dal 1850.
“Con le continue emissioni di gas serra – precisa il direttore Jean-Noel Thepaut – e il conseguente impatto sulle temperature globali, i record continueranno ad essere battuti in futuro“.
Anche giugno da record
Ma è stato anche un giugno da record. Il sesto mese dell’anno è stato il più caldo da 169 anni. In particolare in Italia, Francia e Spagna sono stati registrate temperature più alte di 6-10 gradi della media stagionale. A favorire l’innalzamento della colonnina di mercurio è dovuto all’ondata di calore che ha colpito il vecchio Continente.
E i ghiacciai si sciolgono….
L’innalzamento delle temperature sta portando diversi problemi sulle Alpi. A rivelarlo è Renato Colucci, glaciologo del Cnr. “Nell’ultimo secolo – riferisce in un’intervista all’ANSA – i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura e di questa percentuale il 70% è sparito negli ultimi 30 anni“.
“I ghiacciai delle Alpi – precisa – sotto i 3.500 metri di quota sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Le temperature medie degli ultimi 15 anni non ne permettono la sopravvivenza sotto questa quota. Quello che ci dicono i carotaggi fatti di Groenlandia e Antartico è che nell’ultimo secolo l’aumento della CO2 nell’atmosfera è stato cento volte più rapido che in qualsiasi altra epoca negli ultimi 800.000 anni. E la responsabilità non può essere che dell’uomo. Ma la fusione dei ghiacci riguarda anche Paesi come Perù, Cile e India che contano sui ghiacciai l’approvvigionamento idrico e per questo potrebbero avere problemi”.
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